Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

L’Sos dei vignaioli contro la burocrazia Raddoppiate le firme in pochi giorni

16 Marzo 2017
emilio_falcione emilio_falcione


(Emilio Falcione)

Sono stanchi della burocrazia e delle lungaggini, spesso costose che colpiscono soprattutto i piccoli produttori. Per questo è partita una protesta ufficiale degli artigiani del vino che hanno inviato una lettera ufficiale al ministro Maurizio Martina (leggi qui).

Una sorta di appello che in meno di un mese ha già raccolto 400 firme di vignaioli provenienti da tutte le regioni italiane e oltre quattromila firme sul sito di petizioni online change.org. Un'idea lanciata da Emilio Falcione, patron dell'azienda La Busattina, in pieno territorio della Maremma, che produce circa 12 mila bottiglie l'anno. “Siamo stanchi di dover lottare ogni giorno con questa burocrazia che ci massacra e uniti, abbiamo scritto al ministro Martina una lettera che racconta la nostra situazione”. E in poco tempo una valanga di adesioni. Duecento firme subito, che sono raddoppiate in pochissimo tempo. E il 90 per cento dei firmatari ha inviato al ministero delle Pec con lo stesso testo della lettera: “Adesso ci arrivano richieste da altri settori, come quello dei cereali e degli allevatori tanto che non riusciamo più a gestire questi numeri. Dobbiamo capire se e come strutturacri adesso”. 

Insomma una siruazione davvero complessa e che, per il momento, non appare risolvibile. “Tutto è partito con l'idea di dare un regolamento al mondo dei vini naturali, ma guardandoci negli occhi – conclude Falcione – è emersa una priorità che riguardava l'eccessiva burocrazia che assedia le nostre giornate, dai registri telematici al resto. Da lì è partito tutto. E non ci aspettavamo una risposta simile. Non faccio parte di nessuna organizzazione del mondo del vino, ma credo molto nella piccola agricoltura. Siamo gli artigiani del vino e i custodi del territorio”. 

C.d.G.