Nostra intervista a George Kouvelis, organizzatore del concorso London International Olive Oil Competition: “L’extravergine è un prodotto perfetto, ideale per i consumatori di tutto il mondo. Marocco, Uruguay, Algeria e Cina ci riserveranno grandi sorprese”.
di Christian Guzzardi
Dal 12 al 14 maggio 2021, la capitale del Regno Unito ospita uno dei più famosi e prestigiosi concorsi internazionali dedicati all’olio extravergine d’oliva: la London International Olive Oil Competition. Un evento che coinvolge produttori di tutto il mondo e che ruota intorno a una vera e propria gara tra i migliori oli d’oliva del pianeta. A giudicare gli oli in gara sarà un panel composto da esperti di settore – tra cui anche gli italiani Paola Consolini, Alfredo Marasciulo, Elisa Facondo e Debora Savariano – che ne valuterà la qualità, gli aspetti salutistico-nutrizionali e il design. Obiettivo della competizione è quello di promuovere il comparto olivicolo internazionale, incrementarne la conoscenza e valorizzarne le varietà prodotte a livello globale. Particolare attenzione è riservata alle scuole di arte culinaria e ai ristoranti, considerati tra gli attori capaci di far progredire la conoscenza del prodotto. Abbiamo intervistato George Kouvelis, organizzatore e general manager della Liooc che a Cronache di Gusto ha raccontato l’idea dalla quale è nato il concorso e le sue previsioni sul futuro dell’extravergine nel Regno Unito.
Come è nata l’idea di un concorso internazionale dedicato all’olio d’oliva e perché?
“L’olio d’oliva ha iniziato ad essere utilizzato migliaia di anni fa da varie civiltà mediterranee. Si tratta di un alimento perfetto per qualsiasi famiglia di tutto il mondo e per questo è un prodotto ideale per ogni mercato. Abbiamo deciso di dedicargli un evento speciale proprio per queste ragioni, perché si tratta di un prodotto dalle caratteristiche e dalla storia eccezionale”.
Quanti Paesi parteciperanno all’edizione 2021 di Liooc?
“Ci saranno partecipanti da 21 Paesi diversi. Tra questi Argentina, Australia, Austria, California – quindi Stati Uniti – Cile, Croazia, Cipro, Inghilterra, Francia, Germania, Grecia, Giappone, Malta, Marocco, Portogallo, Slovenia, Sudafrica, Spagna, Tunisia e ovviamente Italia”.
Quali sono le caratteristiche che rendono “grande” un olio d’oliva?
“Di certo la qualità, il design e le caratteristiche salutistiche. Nel nostro concorso ci sono 3 diverse competizioni che riguardano proprio questi aspetti, a queste si aggiunge una gara speciale dedicata agli oli d’oliva aromatizzati. Abbiamo creato delle giuria, composte da esperti di settore, che esaminano e valutano proprio queste caratteristiche”.
Concorsi come questo aiutano a far crescere la conoscenza dell’olio d’oliva in tutto il mondo. Qual è il livello di consapevolezza dei consumatori nel Regno Unito?
“Nonostante una rapida crescita del consumo di olio d’oliva negli ultimi anni, l’uso culinario dell’olio d’oliva è ancora relativamente nuovo per i consumatori del Regno Unito. Per aumentare le vendite e attirare nuovi utenti, è necessario che l’olio d’oliva cominci ad essere visto dai consumatori britannici come un olio da cucina “quotidiano” che possa rappresentare un’alternativa diretta agli oli vegetali standard”.
Quali sono i Paesi emergenti nella produzione di olio d’oliva, il futuro ci riserva delle sorprese?
“Le due cose coincidono. Certamente tra i Paesi emergenti nella produzione di olio d’oliva dobbiamo tener d’occhio Marocco, Uruguay, Algeria e Cina”.
Quali sono state la performance dell’Italia al Liooc nel corso degli anni?
“Il numero di partecipanti italiani ha avuto un andamento crescente anno dopo anno a Liooc. Questo perché i produttori hanno capito che “Londra” rappresenta un brand globale, se vincono un premio i loro oli d’oliva diventano famosi in tutto il mondo. Liooc 2021 è un ottimo strumento di marketing; aggiungere l’adesivo del premio conquistato sull’etichetta del prodotto aumenta la conoscenza del prodotto a livello globale e favorisce un incremento nelle vendite”.
Come cambierà il mercato internazionale dell’olio d’oliva del Regno Unito dopo la Brexit?
“L’olio d’oliva costituisce una commodity nel Regno Unito. Secondo gli esperti del settore la Brexit non influenzerà i prezzi dell’olio d’oliva nel Regno Unito a lungo termine, nonostante gli aumenti previsti dell’inflazione e del costo del lavoro. I consumatori nel Regno Unito continueranno ad acquistare olio d’oliva e il volume delle importazioni dirette dovrebbe aumentare, a scapito degli intermediari in Germania, Belgio e Paesi Bassi”.