Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

L’obesità infantile, a Palermo si parla della corretta educazione alimentare

08 Giugno 2023
Giuseppe Sabatino, Giusy Virone, Pietro Vitiello, Davide Ferrara, Valentina Vasta, Salvatore La Rosa Giuseppe Sabatino, Giusy Virone, Pietro Vitiello, Davide Ferrara, Valentina Vasta, Salvatore La Rosa

Serve un maggiore impegno sui temi dell’educazione alimentare e sui modelli di consumo sostenibile soprattutto tra i minori. Questo il messaggio che arriva dal convegno organizzato da Aicq (Associazione Italiana Cultura Qualità) Sicilia, che si è tenuto a Palermo ieri in occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare, presso l’aula magna “G. P. Ballatore” del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Palermo.

I dati sull’obesità infantile
In Sicilia il fenomeno dell’obesità infantile ha una forte incidenza. Secondo gli ultimi dati Istat, riferiti al 2019-2020, l’Isola è settima nella classifica dei bambini o ragazzi compresi tra i 3 e i 17 anni in eccesso di peso (obesi o sovrappeso) che sono ben 211.000: il 29,4% del totale, percentuale più alta della media italiana (26,3%). Con lo scoppio della pandemia la situazione in Italia è ulteriormente peggiorata e la letteratura scientifica ha iniziato a parlare di “covibesity”, mettendo in correlazione lockdown e obesità infantile. I bambini italiani sono tra i più grassi d’Europa, che è molto appesantita soprattutto nella sua parte meridionale: l’Italia ha il maggior tasso di obesità infantile tra i maschi (21% pari merito con Cipro) mentre il 42% dei maschi è obeso o in sovrappeso (solo Cipro fa peggio con il 43%). Le bambine italiane hanno inoltre uno dei tassi più alti di obesità e sovrappeso, il 38%. La sicurezza alimentare è una responsabilità condivisa tra governi, produttori e consumatori. Tutti hanno un ruolo da svolgere dalla fattoria alla tavola per garantire che il cibo che consumiamo sia sicuro e sano. Attraverso la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare, l’Omslavora per integrare la sicurezza alimentare nell’agenda pubblica e ridurre il peso delle malattie di origine alimentare a livello globale, anche attraverso l’informazione e l’educazione alimentare. La sicurezza alimentare è un affare di tutti.

Ogni anno si celebra il 7 giugno la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare ed anche la Sicilia vuole affrontare il tema ed entrare nel dibattito internazionale. Aicq Sicilia ha deciso di organizzare un convegno su “L’educazione alimentare per il benessere nell’età infantile“, presso l’aula magna “G. P. Ballatore” del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Palermo.  Attorno ad un tavolo per stimolare riflessioni e un attento confronto sulla necessità di una nuova consapevolezza del consumatore. Aicq Sicilia mette produttori agricoli, medici, professori universitari, tecnologi alimentari, genitori, insegnanti. Il passo successivo sarà quello di aggiungere anche associazioni di consumatori per comprendere l’importanza di una sana alimentazione basata sulla dieta Mediterranea della quale la Sicilia, con i suoi prodotti, deve essere un avamposto.

Durante la mattinata sono intervenuti: Pietro Vitiello, presidente Aicq Sicilia, Daniele Romano, presidente ordine tecnologi alimentari di Sicilia e Sardegna Otass, Gioacchino Barreca, direttore della Uoc di Igiene della produzione degli alimenti di origine animale e loro derivati del Dipartimento di prevenzione veterinario, Asp Palermo, Carlo Volante dell’Asp di Palermo, Medico veterinario dipartimento di prevenzione veterinario Uoc servizio igiene della produzione di alimenti di origine animale, Valentina Vasta segretario dell’Ordine nazionale dei tecnologi alimentari Otan, Claudio Costantino, specialista in Igiene e Medicina preventiva, Dottore di ricerca e Ricercatore presso l’Università degli Studi di Palermo, Maria Barbera Ferrante, psicologa, dipartimento di Salute Mentale Uoc Dipendenza Patologiche, Salvatore Picone docente di Filosofia e Scienze Umane e psicoterapeuta, Giuliana Avila Di Stefano, relazioni pubbliche di Oranfrizer Gruppo Unifrutti, Aldo Todaro docente universitario di tecnologie alimentari.

“I consumatori compiono scelte di acquisto basate su ciò che il mercato offre e sulle informazioni che la società, attraverso i media e i modelli di consumo, offre loro – spiega Valentina Vasta, segretario dell’Ordine nazionale dei tecnologi alimentari Otan, – ad oggi, tali modelli di consumo non garantiscono il rispetto delle linee guida internazionali sulla corretta alimentazione e a causa di ciò la popolazione infantile è particolarmente esposta al rischio di malattie croniche. Per garantire la sostenibilità del sistema alimentare all’insegna del benessere della popolazione occorre che gli organi governativi, gli enti preposti alla salute ed alla sicurezza degli alimenti, l’industria alimentare, il terzo settore e l’associazionismo aiutino i consumatori ad avere informazioni corrette sulla buona nutrizione, le filiere alimentari e la prevenzione primaria”.

“La Nuova Piramide della Dieta Mediterranea, – aggiunge Claudio Costantino, specialista in Igiene e Medicina preventiva – riconosciuta nel 2010 dall’Unesco patrimonio immateriale dell’Umanità, presenta vari elementi di novità rispetto alle precedenti. Alla base ci sono 4 nuove indicazioni importanti e significative: attività fisica, convivialità, stagionalità e, utilizzo di prodotti locali. I principali benefici della dieta mediterranea sono il potere antiossidante, vista la grande quantità di alimenti ricchi di queste sostanze che si dovrebbero assumere ogni giorno (in particolare frutta e verdura), e di conseguenza l’aumento della longevità. Si tratta inoltre di una dieta che riduce lo stato infiammatorio, protegge da diverse tipologie di tumore, è benefica per il cuore, allontana il rischio diabete e sindrome metabolica e previene demenza senile e Alzheimer. Negli ultimi anni in particolare, la ricerca su nutrizione e cancro, in particolare, si è notevolmente sviluppata negli ultimi trent’anni, stimolata inizialmente da studi epidemiologici che mostravano variazioni fra i tassi di incidenza, con differenze anche fino a15-20 volte nell’incidenza di alcuni tipi di tumori tra le diverse popolazioni nel mondo”.

A essere invitato ad intervenire è anche Andrea Valenziani, un imprenditore agricolo siciliano e attivo promotore di un Network di aziende che condividono servizi dal campo alla commercializzazione on-line. “Da 3 anni a questa parte la nostra azienda agricola biologica, – racconta – che è anche azienda sociale e didattica, organizza percorsi di educazione all’aperto destinata a bimbi da 1 a 6 anni, che si svolgono quotidianamente, nel corso di tutto l’anno scolastico. Questa esperienza “reale”, ci ha ricordato quanto il valore dell’esperienza spontanea e diretta consenta di andare oltre la conoscenza stessa e permetta di instaurare un rapporto personale. Un rapporto profondo. Questo vale, in particolare nei bambini, nel rapporto con gli elementi, viventi e non, come gli alberi, la terra, i luoghi e la luce del sole. Il coinvolgimento di tutti i sensi, l’immersione fisica in quella stagionalità che nei libri è la sequenza delle classiche quattro stagioni, ma che in campagna è attesa, giorno dopo giorno, di vedere maturare un frutto, spuntare un germoglio, aprirsi un fiore”.