di Stefania Petrotta
Si prepara a mettere radici Sapio, ristorante catanese insignito di una stella Michelin, che si sposterà nel centro storico della città, a due passi dal Teatro Massimo Bellini, dove ha acquisito un antico edificio il cui restauro riqualificherà storicamente e architettonicamente un contesto di Catania al momento non valorizzato come meriterebbe.
Non si ha ancora una data di apertura e lo chef Alessandro Ingiulla, notoriamente riservato, preferisce non fornire dettagli. Di certo c’è il progetto imprenditoriale molto appassionato in cui l’operazione di riqualificazione dei luoghi sarà effettuata insieme al fratello dello chef, l’architetto Daniele Ingiulla che lo seguirà in tutte le fasi progettuali, dalla carta al cantiere, e al papà Alfio che dell’azienda edile di famiglia è colonna portante. Insieme alla nuova sede del ristorante, che risulterà così capace di accogliere un numero maggiore di coperti, si punterà anche all’ampliamento del concetto di accoglienza con una nuova proposta a 360 gradi che prevede il rafforzamento dei settori relativi al vino, al cibo e all’accoglienza stessa. Un progetto che abbraccerà cultura e architettura al fine di valorizzare la città stessa. Del progetto farà parte, in maniera sempre più puntuale e presente, l’azienda agricola di famiglia, parte viva e protagonista di tutti i menu del Sapio, un’azienda che ha sede da più di 50 anni a Santa Maria di Licodia, sempre nel catanese, che conta nei suoi terreni, oltre agli uliveti di cui l’olio è solo la punta di diamante della produzione, anche agrumeti e coltivazioni di alberi da frutto.