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Scenari

Lo stellato D’Agostino apre un nuovo locale a Taormina nell’ex casa Grugno di Enrico Briguglio

10 Marzo 2017
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Si chiama Kisté. Proporrà una cucina essenziale che metterà in risalto la bontà degli ingredienti siciliani

di Clara Minissale

Un locale nuovo in uno dei palazzi che ha scritto la storia di Taormina. Un’idea di cucina essenziale che affonda le radici nella storia dello chef e della sua Isola. Aprirà giovedì prossimo, 16 marzo, Kistè, il nuovo progetto gastronomico dello chef Pietro D’Agostino. 

Allo scoccare del decimo anno dall’attribuzione della stella al suo storico ristorante, La Capinera sempre a Taormina, lo chef rimescola le carte in tavola e decide di raccontarsi anche attraverso una cucina essenziale che metta in evidenza tutta la bontà di ingredienti esclusivamente prodotti in Sicilia. E per farlo ha scelto un luogo carico di storia, quell’ antica Casa Cipolla di via Santa Maria dé Greci che è uno dei rari esempi di stile del tardo Rinascimento siciliano a Taormina. La stessa Casa Cipolla che, fino a qualche anno fa, sotto il nome di Casa Grugno, ospitava il ristorante stellato del compianto Enrico Briguglio. “Questo luogo è bellissimo e ci piaceva l’idea di farlo rivivere come posto della buona cucina – dice D’Agostino –. Ci è sembrato lo spazio perfetto per raccontare la nostra terra attraverso piatti snelli e diretti e per continuare la tradizione di qualità che lo contraddistingue”.

Il nome Kistè è un omaggio alle origini greche della città, ma è soprattutto ispirato alla presenza all’interno dei locali di due enormi cisterne di epoca romana intercomunicanti e ispezionabili. A questo si affianca la definizione di easy gourmet, ad indicare proprio la filosofia del locale e dello chef D’Agostino che lo gestirà insieme con la compagna Morena e la sorella Cinzia. All’interno di Kistè, lo chef ha fatto un’accurata selezione di materie prime, le stesse utilizzate nella sua cucina, che saranno disponibili con marchio “Io D’Agostino”, come un olio nocellara dell’Etna, due vini, un passito di Pantelleria Doc e un grillo di Marsala, tre tipi di miele di Zafferana etnea (Melata d’agrumi, sulla selvatica e ficodindia) e una pasta realizzata con grani siciliani. Tutti ingredienti che potranno essere consumati sotto forma di piatti prepararti dallo chef o acquistati per portarli a casa.

E in attesa che il nuovo locale accenda i fornelli, intanto è stato completato il restyling del ristorante stellato La Capinera che ha riaperto le porte con un design nuovo, tavoli in rovere massello lavorati da sapienti artigiani, inserti di maioliche di Scicli e luci dal caldo sapore retrò che s'inseriscono armonicamente nel quadro naturale blu e bianco in cui la Capinera è nata. La filosofia, però, in questo caso resta la stessa: un incontro fra creatività e innovazione, memoria e territorio.