Tutela del prodotto di qualità, dei produttori e dei consumatori.
Queste le parole chiave emerse nel dibattito tenutosi a Pescara che ha riunito i produttori della provincia dando voce ad una delle produzioni di eccellenza del territorio: l’olio extravergine di oliva. Un dato su tutti: 7 produttori su 10 considerano il legame con il territorio il fattore che determina il successo del prodotto olivicolo.
L'appuntamento è stato organizzato dalla Camera di Commercio in collaborazione con l’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, per offrire un momento di confronto ai “testimoni privilegiati” dello scenario agroalimentare locale, centrando il dibattito sulle potenzialità delle produzioni come motore dell’economia e del turismo. Con dati alla mano, emerge che il 25% dei produttori mette in pratica l’associazione “prodotto-luogo di produzione” utilizzando come vetrina del territorio l’etichetta ed il packaging del prodotto, in linea con la più recente normativa europea. La quota restante di operatori, invece, si attiene alle indicazioni di base, senza spingersi oltre e cogliere il beneficio del valore aggiunto dell’identità locale: i paesaggi, la tradizione della raccolta e della lavorazione, gli abbinamenti enogastronomici.
La forza dell’enogastronomia locale, infatti, è appurata anche dagli studi condotti dall’Osservatorio Nazionale del Turismo. Gli interessi enogastronomici attirano sul territorio della provincia di Pescara circa il 9% dei turisti che una volta sul territorio fanno dell’esperienza del gusto il leitmotiv della vacanza: degustano i prodotti tipici (42% circa), partecipano ad eventi enogastronomici (quasi il 19%) ed acquistano sia i prodotti agroalimentari che artigianali locali (15% circa).
In tale scenario, l’olio extravergine di oliva è una garanzia per l’economia locale e più della metà dei produttori indica la stabilità della sua commercializzazione, destinata in circa il 90% dei casi al mercato italiano, con la Lombardia ed il Veneto in prima linea. La nuova sfida è, quindi, oltrepassare anche i confini nazionali. Come farlo? Al riguardo all'incontro si è dibattuto sulla necessità di sensibilizzare il consumatore straniero aiutandolo a scegliere un vero prodotto di qualità, che utilizzi olive raccolte e trasformate in Italia, e di pari passo far toccare con mano la qualità dell’olio di oliva, il modo migliore questo, a detta dei produttori stessi, per arginare la forte concorrenza basata sulla leva del prezzo nella grande distribuzione. Questa consapevolezza, come evidenzato poi dalla ricerca, l'ha raggiunta il 75% dei produttori che apre le porte del frantoio per far degustare il prodotto e far visitare il luogo in cui si mette in scena la sua trasformazione.
Altro volano per la crescita è poi la formazione. Tema clou discusso alla riunione di Pescara, analizzato sotto un duplice aspetto, considerando il percorso di crescita del produttore che deve conoscere gli strumenti di promo-commercializzazione a sua disposizione e quello del consumatore, che deve imparare ad utilizzare l’informazione data dalle aziende come strumento per poter scegliere il prodotto di qualità. Nella rosa degli attori coinvolti nello sviluppo del comparto figurano poi quelle chiave degli operatori della filiera turistica il cui ruolo è strategico e consiste nella promozione della cultura dell'olio, dalle attività di mera informazione alla valorizzazione e utilizzo dell’olio extravergine di oliva sulle tavole dei tanti ristoranti e delle strutture ricettive.
Lucrezia Balducci