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Scenari

Limone dell’Etna, verso il riconoscimento Igp: la “palla” passa alla Comunità europea

12 Settembre 2018
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di Federica Genovese, Acireale (Ct)

Ieri nell’Aula Consiliare del Municipio di Acireale, si è tenuta la riunione convocata dal ministero delle Politiche Agricole propedeutica al riconoscimento del marchio Igp per il Limone dell'Etna.

L’iter è iniziato nel dicembre 2015, quando l’associazione produttori “Limone dell’Etna” ha presentato domanda alla Regione Siciliana, ottenendo poi nel 2017 il parere favorevole dell’Assessorato siciliano all’Agricoltura. Con la riunione di pubblico accertamento di ieri, e dopo il successivo riconoscimento comunitario, l’agrume rientrerà di diritto nella categoria dei prodotti Igp della Comunità Europea. L’associazione conta oltre 50 iscritti tra produttori, trasformatori e operatori commerciali. Il presidente dell’associazione, Renato Maugeri, manifesta la sua soddisfazione pensando però a tutto ciò che bisognerà fare in futuro: “Per noi è un punto di partenza – dice Maugeri – l’ottenimento de marchio servirà per cominciare una operazione di marketing e comunicazione del brand Limone dell’Etna. Stiamo creando tutte le premesse perché i giovani si avvicinino all’agricoltura, trovando soddisfazione economica con piccoli investimenti. In questo chiediamo anche il supporto dei Comuni coinvolti”.

Sono stati invitati alla riunione i sindaci dei 16 comuni dell'Etna: Acireale, Aci Catena, Aci Sant'Antonio, Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Valverde, Santa Venerina, Castiglione, Piedimonte etneo, Calatabiano, Zafferana, Mascali, Fiumefreddo, Giarre, Riposto e San Gregorio. Non erano tutti presenti in prima persona, ma i comuni alla fine erano tutti rappresentati. Pietro Miosi, dirigente della Regione siciliana del Dipartimento Agricoltura, nel suo intervento ha spiegato per filo e per segno tutt il processo che porterà alla nomina del Limone dell'Etna ad Igp. Lavorando con celerità ad un riconoscimento quasi necessario, spiega quali e quanti risvolti possa avere non solo in ambito economico. Ed esprime soddisfazione per l’incremento del prezzo dei limoni siciliani, che raddoppia in vent’anni circa, invogliando al recupero degli agrumeti abbandonati. “Ora la Regione – dice Miosi – potrà sostenere ancor più concretamente i produttori, che grazie all’ottenimento dell’Igp potranno beneficiare della misura 3.1 e dei contributi per fiere ed eventi. Il lavoro di tutti coloro che stanno recuperando o reimpiantando limoneti nella fascia ionico-etnea, restituisce al paesaggio identità, e previene il dissesto idrogeologico”.