La sezione Lavoro della Corte d’appello di Palermo ha dichiarato “illegittimo” il licenziamento disposto (“per giusta causa”), il 2 novembre 2018 (leggi questo articolo>) dalle “Cantine Settesoli” di Menfi (AG) per l’allora direttore generale Salvatore Li Petri. Riformando la sentenza di primo grado, emessa lo scorso anno dal giudice del lavoro del Tribunale di Sciacca, adesso la Corte d’appello ha accolto integralmente l’appello proposto da Li Petri, condannando Cantine Settesoli al pagamento dell’indennità sostitutiva del mancato preavviso e delle spese processuali, sia del primo grado che del secondo grado di giudizio. “Soddisfazione” è stata espressa per la sentenza sia da Li Petri che dai suoi legali, “essendo emerso giudizialmente – sottolineano il manager e i suoi avvocati – l’illegittimo licenziamento e quindi l’inesistenza degli addebiti mossi da Cantine Settesoli al suo direttore generale, che per ben 25 anni aveva operato in seno alla cooperativa di Menfi a fianco di Diego Planeta prima e di Vito Varvaro poi”. Subito dopo il licenziamento, avvenuto a seguito di un cambio al vertice in seno alla cantina sociale agrigentina, Salvatore Li Petri è stato assunto come responsabile dello sviluppo aziendale delle Cantine Ermes di Santa Ninfa (TP), una delle principali cooperative vinicole del trapanese, che negli ultimi anni ha fatto registrare un notevole sviluppo.
Scenari