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Scenari

L’export del vino nei paesi extra-Ue aumenta del 6 %. Ma la Francia rimane irraggiungibile

25 Maggio 2017
Export Export

L'Italia tiene il passo. Da segnalare la buona performance di vendita in Cina. Lo rende noto l'Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies

di Maria Giulia Franco

I produttori possono essere ottimisti. E' in aumento del 6,3% l'export del vino italiano nei mercati extra-Ue: nel primo trimestre del 2017 tiene il passo della media mondiale degli scambi (+6,1%) e vince il confronto con tutti i principali competitor ad eccezione del Cile (+17,8%) – ora davanti alla Spagna per valore -, con la Francia che chiude a +3,9%. 

Lo rende noto l'Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies nei top 12 mercati, che rappresentano una quota di mercato pressoché totale (96%) delle importazioni extra Ue di vino. Il 2017 si è rivelato in generale favorevole per gli scambi enologici, con la Francia sempre top player con un valore 1,269 miliardi di euro, seguita dall'Italia a 710 milioni di euro. “Tra le note positive – dice Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies – c'è sicuramente la performance in Cina, dove a fronte di una fase di riflessione della domanda (+1,3%) l'Italia con un incremento del 15,9% fa meglio di gran parte dei suoi competitor. È presto – ha aggiunto – per dire che qualcosa sta cambiando nel principale mercato del futuro, anche se avvertiamo più di un segnale che avvalora un cambio di rotta in nostro favore. Segnali che riscontriamo anche dalla risposta ai sempre più richiesti corsi sul vino 'made in Italy', che organizziamo in 9 città cinesi”.

Secondo le elaborazioni su base doganale, volano anche le importazioni di vino italiano dalla Russia, in crescita del 53,6% e con un valore di 44,7 milioni che supera quello del Giappone (-4,4%). Tra i big spender, bene – anche se sotto la media degli scambi – Canada (+7,7%) e Svizzera (4,6%). Non mancano nel trimestre alcune ombre. Tra queste, pesa la condotta a marce ridotte nel primo mercato di sbocco, gli Usa, dove l'incremento italiano (+4,3%) vale poco più della metà del trend dell'import di vino statunitense (+8,1%) e soprattutto cresce 4 volte meno della Francia, che con +18% raggiunge i 360mln di euro in valore e ora tallona l'Italia, a 381,6mln di euro. Tra le tipologie, prosegue la corsa degli 'sparkling', le bollicine, (+11,7%, con Hong Kong, Brasile e soprattutto Russia con incrementi che variano dal 40 al 55%) mentre chiudono bene anche i rossi imbottigliati (+6,4%), specie in Russia (+53,1%), Cina (+18,6%), Hong Kong (+50,9) e Brasile (+31,5%). Cifre insomma che fanno ben sperare per la vitalità del comparto economico.