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Scenari

L’Emozione secondo Villa Franciacorta: “Siamo custodi di questa bellissima realtà”

10 Dicembre 2019
Roberta_Bianchi Roberta_Bianchi


(Roberta Bianchi)

di Michele Pizzillo

La nuova grande “Emozione” di Villa Franciacorta può essere sintetizzata in una frase del grande Albert Einstein “la misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario”. 

E, dopo 41 anni, per Roberta Bianchi – figlia di Alessandro Bianchi fondatore dell’azienda – e il marito Paolo Pizziol, è arrivato il momento di sintetizzare la storia della Franciacorta e racchiudere in sé la filosofia produttiva di una grande azienda punto di riferimento del panorama Franciacortino, nella vestizione di un vino, Emozione appunto, la prima etichetta prodotta nel 1978 da Villa Franciacorta, che deve essere in grado di trasmettere i valori della sua terra di origine. Dice Roberta che il padre Alessandro, cosciente di essere custode di un terroir unico, nel 1960 ha recuperato un’antica cantina del '500, all’interno del borgo medievale di Monticelli Brusati, ha creato Villa Franciacorta circondata da 100 ettari di terreno di cui 37 ricoperta da vigneti. Che poi, sono quelli che assicurano le uve utilizzate per produrre oltre ad Emozione, anche 10 altri Franciacorta docg tutti millesimati, i preziosi Curtafranca doc e i Sebino igt. 

Molte aziende si fanno costruire uno storytelling per creare ad hoc fatti ed eventi per impressionare il consumatore. “A Villa Franciacorta non c’è nulla da inventare o costruire ex novo. La storia di Villa ci precede e continuerà dopo di noi. Siamo custodi di questa bellissima realtà. La storia che ci rappresenta è fatta di azioni concrete che hanno sempre caratterizzato l’azienda nella ricerca continua volta all’eccellenza portata avanti con coerenza e serietà”, ha detto Roberta Bianchi durante la presentazione ufficiale del nuovo “abito” di Emozione a Milano. La spiccata personalità di questa cantina e dei suoi vini, hanno negli anni portato all’affermazione di brand value che rappresenta prodotti di assoluta qualità. D’altronde, aggiunge Paolo Pizziol “la scelta di un nome per tutti i nostri prodotti è un valore aggiunto per gli stessi, un nome che dà loro dignità e Emozione è uno di questi. Villa Franciacorta pur rappresentando e valorizzando la tradizione ha da sempre un occhio attento all’innovazione e verso quei processi che permettono di migliorare senza stravolgere i valori nei quali fortemente crede”.


(Paolo Pizziol)

Insomma, il packaging di un vino deve essere in grado di trasmettere tali valori. La vestizione del primo millesimo di casa Villa, è stata ideata con il preciso obiettivo di veicolare i valori verso i quali si vuole puntare. A guardarla la bottiglia che custodisce il millesimo 2015, colpisce subito l’eleganza stilistica dell’etichetta, mantenuta nella sua essenziale linearità, arricchita però da nuovi colori. Come il bianco, un chiaro richiamo alla prima etichetta del 1978, la forma a scudo più recente, ma comunque legata alla storia del Borgo, il cui scudo è scolpito sulla pietra di Sarnico che adorna il fuoco nella sala delle arti e della musica. Il bianco, considerato un non colore, ha in sé tutti i colori che rappresentano le 25 basi di Franciacorta Villa, racchiuse in un unico prodotto: Emozione, vessillo di biodiversità che rappresenta le diverse caratteristiche di ogni microterroir e di ogni parcella. La lamina turchese rievoca il mare che ricopriva questa terra e che caratterizza in maniera incisiva i vini con una inconfondibile sapidità. Un’etichetta che trasmette freschezza e pulizia come fresco e floreale è l’Emozione, caratterizzato da fiori bianchi e spiccate note citrine, pulito e lungo in bocca.

La texture dell’etichetta è unica e riporta sullo sfondo le V a rondine di casa Villa in un gioco di lucido e opaco. Accarezzare l’etichetta dà già la percezione di un prodotto di alta gamma. Una modernità sussurrata che colpisce per eleganza stilistica. La gabbietta è anch’essa rinnovata nei colori che riprendono il bianco e il turchese con la V a rondine in altorilievo. Tutti particolari che esprimono grande attenzione e cura del dettaglio. “Questo vuole trasmettere il nuovo abito di Emozione: un vino che ha ricevuto grandi cure nel rispetto totale della naturalità del prodotto e attraverso questa etichetta e la scelta precisa di ogni particolare si vuole appunto far percepire l’amore con cui produciamo una grande Emozione!”, dice entusiasta Roberta. 

Dobbiamo ammettere che è la prima volta che invece di raccontare un vino dopo averlo degustato, ci soffermiamo a descrivere la bellezza del suo abito che, ovviamente, già fa capire che ci accingiamo a degustare un grande prodotto. E, Emozione lo è, grazie alle tre uve – Chardonnay, Pinot nero e Pinot bianco – utilizzate per la sua produzione, che dopo 36 mesi sui lieviti regalano un perlage elegante e un bouquet olfattivo in cui spiccano note di fiori d’acacia e frutta matura. Al palato emerge la sapidità decisa e una raffinata cremosità, arricchiti dalla dolcezza e dalla fragranza del pane.