Ci siamo. Da oggi inizia un nuovo anno. E come di consueto, la nostra redazione si interroga su quale potrebbe essere la parola di questo 2019 che oggi comincia ufficialmente. Ognuno ha le proprie idee, ma tutte hanno un significato profondo ben preciso.
Fabrizio Carrera
COMPETENZA
Il vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli alla voce competenza spiega: qualità di chi è competente. E tra i sinonimi indica i termini cognizione, perizia. Basta questo per dare un significato a una parola – la mia parola per il 2019 – di cui oggi abbiamo sempre più bisogno. Non facciamola troppo lunga. Oggi essere competenti non è di moda. Anzi, più sei competente, più sei esperto di qualcosa, più diventi oggetto di disprezzo, di derisione. E di converso gli incompetenti diventano maestri di ogni cosa in ogni campo. Succede. Sta succedendo. Ed è per questo che oggi più che mai dobbiamo difendere questa parola e l’uso che ne dobbiamo fare. Anche nel nostro campo, quello dell’enogastronomia, dell’informazione eno-gastronomica, di chi organizza eventi e iniziative in questo bellissimo mondo che tentiamo di raccontare ogni giorno, tutti i giorni, con Cronache di Gusto. La competenza è un grande valore. Ricordiamocene.
PROMESSA
Cosa ci vuole a farne una? Un secondo. Ma quanto ci vuole a mantenerne una? E ci si riesce sempre? No. Questo è il mondo delle promesse, dei “sarà”, “verrà”, “arriverà”. Un mondo fatto di illusioni in cui ci piace rifugiarci, una sorta di coperta di Linus con cui ci piace avvolgerci. Le promesse sono quelle che ci spingono ad andare avanti. Nonostante tutto. Quando le cose sembrano andare tutte nella direzione sbagliata, ci basta ricordare quella promessa che ci hanno fatto. Ma le delusioni sono (spesso) dietro l'angolo. E allora il 2019 sia un anno fatto di promesse poi mantenute. Perché quanto si avverano, quando l'illusione diventa realtà, è tutto ancora più bello.
Lorella Di Giovanni
FOLKLORE SICILIANO
Nasce da un intreccio di culture mediterranee, radicamento di un mondo locale di significati senza tempo, il folklore siciliano si presenta sotto innumerevoli forme: dialetti, filastrocche e proverbi, racconti, fiabe e leggende, usi e costumi, miti e riti, magie, misteri e superstizioni, musica, canto e danza, saperi e sapori, maestria artigiana e pratiche e attrezzi del lavoro contadino, tradizioni legate al ciclo della vita, giochi dei bambini. Base di ogni autentica cultura, nella visione gramsciana il folklore non è soltanto un deposito inerte di disorganiche sopravvivenze: esso è anche in grado di esprimere “una serie di innovazioni, spesso creative e progressiste,…” (A. Gramsci, Quaderno 27). Questo è il tempo della ripresa delle tradizioni folkloristiche che, in Sicilia, diventano ispirazione nella cucina e nella moda, creatività nel packaging, innovazione nel design e nelle lavorazioni tradizionali, tendenza nell’home decor culturale e nell’arredo urbano, approfondimento tra i banchi di scuola e riconoscimento, da parte del governo regionale, di un valore che ha rischiato l’oblio.
Annalucia Galeone
OSARE
Osare, avere il coraggio di essere temerari, abbandonare la zona di comfort e fare il salto nella direzione in cui abbiamo sempre guardato ma mai avuto il coraggio di intraprendere per paura dell'ignoto. Memento auder semper.
Francesca Landolina
SILENZIO
Mi chiedono parole. Io invece voglio augurare il silenzio. E augurare che ognuno possa assaporarlo in pienezza. Perché il silenzio non è tacere. Il silenzio semina. Perché è dal silenzio che ogni parola vera nasce. Ogni parola che abbia un senso. Che ci strappi dall’opacità del pensiero unico ed egoista. Che questo silenzio sia la preparazione di ogni azione sentita e rivolta alla costruzione. Che sia un 2019 pieno di senso, di silenzi costruttivi e di fatti. Libero da vani bombardamenti di parole sterili, di rumori che distraggono. Pieno di concretezza e di sostanza. Vera. Auguri e buon anno nuovo!
Federico Latteri
IDENTITÀ
Identità è ciò che rende qualcosa inconfondibile grazie ad un insieme di caratteristiche uniche. Per questo motivo degustare vini o assaggiare specialità provenienti da posti diversi può farci compiere un vero e proprio viaggio. Per mezzo di prodotti fortemente identitari possiamo apprezzare la bellezza del nostro pianeta e restare stupiti dalla sua grandissima varietà che costituisce una ricchezza che va tutelata con ogni mezzo. E’ davvero interessante, affascinante assaggiare qualcosa che riesce a parlarci di un territorio.
Geraldine Pedrotti
COMPETENZA
Una parola che spero sia un faro per il 2019 di tutti quanti noi che lavoriamo nel mondo dell'enogastronomia. La competenza in questo mondo, soprattutto quando si parla di comunicazione, è un fattore troppo spesso sottovalutato. L'improvvisazione è la nemica della qualità (e del vero giornalismo).
Stefania Petrotta
RETE
La parola è rete perché mai come quest’anno è stato evidente come solo facendo rete si possano ottenere grandi risultati.
Michele Pizzillo
SPRECO
Se non si hanno gli occhi per vederlo, pur leggendo le statistiche sciorinate dai media, difficilmente si ha l’esatta dimensione di quanto costa lo spreco, non solo sotto l’aspetto economico. Personalmente mi sono ulteriormente “svegliato” qualche settimana fa vedendo due bidoni di immondizia traboccanti di sacchi trasparenti pieni di fette di pane perfettamente tagliate, ordinate e buttate dal ristorante vicino casa mia, a Milano. Mi sono sforzato a trattenere le lacrime di fronte a questo orrore e, a quello che quotidianamente mi tocca vedere agli eventi milanesi, dove lo spreco sembra normalità. E, così, mi sono venuti alla mente gli insegnamenti della nonna: il pane non si butta mai. E, tanto per fare un esempio, neppure la frutta, compresa quella marcia che opportunamente privata della parte ancora commestibile, veniva servita al maiale, che in casa di contadini non mancava mai. Quando sento parlare di economia circolare, la memoria mi porta a questi episodi della mia infanzia – per avere un’idea, è quella dell’ambientazione dello sceneggiato L’Amica Geniale – quando lo spreco non lo praticava nessuno. Allora? Semplice: se tutti buttassimo solo l’irrecuperabile, senza nessuna coercizione, si potrebbe anche fare a meno parlare di spreco.
Fabiola Pulieri
TRASPARENZA
Che sia un anno in cui si prediliga la trasparenza delle azioni e dei contenuti nella vita sociale, politica e soprattutto nel cibo. Come nei ristoranti o nelle pizzerie le cucine sono a vista così nelle aziende, nei supermercati, nei bar, nei negozi ci sia trasparenza nella creazione dei cibi che finiscono sulle nostre tavole. Il confezionamento, ma prima ancora la produzione delle aziende del comparto food sono al centro sempre di mille polemiche proprio per mancanza di trasparenza (basti pensare all'olio, ai conservanti, al grano, al vino, ai prodotti importati dall'estero ecc..). Bene, auguriamoci che nel prossimo anno ciò che mangiamo come ciò che beviamo e ciò che respiriamo non sia diverso da quello che immaginiamo e sappiamo essere, perché non è sempre vero che: non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace visto che bello e buono nel cibo non sempre coincidono.
Enzo Raneri
TRANQUILLITÀ
Perché abbiamo bisogni di vivere in maniera più tranquilla, più slow. E quindi ecco l'obiettivo del mio nuovo anno: vivere senza agitazione, lentamente. In maniera tranquilla.
Marco Sciarrini
SOSTENIBILITÀ
È un tema attuale in un contesto globale che vede crescere da parte dei consumatori, delle istituzioni e dei diversi soggetti con cui si confronta il sistema produttivo, l’attenzione ai comportamenti etici e a modelli imprenditoriali moderni e sostenibili, obiettivo della Strategia Europa 2020, stimolando le imprese a riorganizzare le attività core business in modo responsabile, andando oltre al raggiungimento di obiettivi meramente di immagine e reputazione. La sostenibilità attraverso azioni concrete con i propri obiettivi economici, ma anche con quelli sociali e ambientali dei territori di riferimento.
Fosca Tortorelli
MIXOLOGY
Il mondo dei drink sta vivendo sempre più una rinascita, puntando maggiore enfasi sulla qualità a discapito della quantità. I consumatori sono sempre più esigenti e attenti, oltre ad essere alla ricerca di nuove esperienze e di sapori differenti. I cocktail saranno dunque esteticamente più belli e tendenzialmente più sostenibili; dovranno conquistare la vista, oltre il palato, anche eliminando le fastidiose cannucce di plastica. Inoltre saranno sempre più frequenti le bevande a basso contenuto alcolico o analcolico, utilizzando materie prime sempre più naturali e più strettamente legate ai territori di origine, in modo da renderli unici e ricercati.
Mimmo Vita
INNOVAZIONE
Dobbiamo innovare, dappertutto, per tutto. Dall'agroalimentare al sociale. L'innovazione è alla base dello sviluppo, è la genialità dell'uomo che si fa realtà concreta. L'Italia si deve, e deve, innovare. L'innovazione viene dalla competizione, quella sana, quella bella, quella che ti spinge ad andare oltre. Del resto non c'è un proverbio che recita: chi si ferma è perduto?
Manuela Zanni
TOLLERANZA
Perdonare gli altri per essere diversi da noi è il primo passo di civiltà che conduce alla felicità e all'equilibrio. Sembra facile a dirsi, ma, nella realtà, c'è qualcosa di estremamente fastidioso in ciò in cui non riusciamo a rispecchiarci che ci viene spesso infinitamente difficile accettarlo. Forse perché tutto ciò che è diverso da noi ci spaventa poiché porta in sé il “rischio”, anche, di essere migliore di noi e non tutti sono disposti ad accettare i propri limiti. Tollerare le differenze, anche, e soprattutto, quelle delle minoranze è la chiave per raggiungere un equilibrio personale e sociale, l'unico che possa garantire davvero una crescita sana e costruttiva dei singoli e della comunità.
C.d.G.