di Francesca Landolina
Il Therasia Resort Sea & Spa di Vulcano nelle Eolie inaugura il suo primo beach club presso la spiaggia simbolo dell’isola: la Sabbie Nere, un vero e proprio gioiello naturalistico incastonato nella baia di Ponente, arricchendo così ulteriormente i servizi esclusivi offerti ai propri ospiti.
Ce ne parla Umberto Trani, il direttore della struttura eoliana, tra le più belle dell’arcipelago e, senza alcun dubbio, tra le più “instagrammate”, per i suoi ineguagliabili colori al tramonto, vista faraglioni. Tante le novità e gli investimenti a cominciare dal beach club; poi le nuove suite che arricchiscono il percorso di ristrutturazione avviato negli ultimi anni, le esperienze gastronomiche, in un anno di ripresa turistica generale. C’è tanto da poter dire che va bene sì, ma non benissimo. Trani non evita di parlare dell’argomento che negli ultimi mesi ha riguardato proprio Vulcano, tra allarmismi e notizie che, in parte, hanno scoraggiato il turismo di prossimità. Come è iniziata la stagione dopo un allarme da allerta gialla lanciato dalla Protezione Civile per via del fumo e dei gas anomali rilevati sull’isola? “Chiaramente c’è stata una perdita – dice il direttore della struttura – Quando abbiamo aperto il 16 aprile scorso pensavamo che sarebbe stata una stagione di normalità. I primi mesi, aprile e maggio, abbiamo visto poca gente: la notizia dell’allarme e le dichiarazioni del presidente Nello Musumeci hanno avuto per noi delle conseguenze. Complessivamente, un calo del 35 per cento rispetto al 2019. Giugno ha registrato invece un rialzo del 10 per cento sul fatturato. Probabilmente, grazie al posizionamento del brand e agli ultimi riconoscimenti, come l’inserimento nella 50 Top Italy Luxury. Luglio? Si prospetta in linea con il 2019, mentre per agosto c’è un ritardo sulle prenotazioni. Siamo ancora lontani per fare previsioni, al momento non sappiamo come sarà”.
Se la ripresa c’è, è pur vero che l’inflazione speculativa su diverse materie prime causata dalla guerra in Ucraina ha peggiorato la situazione. E il direttore ne sa qualcosa: “Costa tutto il triplo. Improvvisamente. Dai cereali al gambero di Mazara, che passa da 43 euro a 83 euro al chilogrammo. Aumenta persino il prezzo dello zucchero. Un food cost non da poco che cerchiamo di non far pesare al cliente mantenendo sempre standard di qualità elevatissimi. Poi, ci sono le nostre produzioni, e grazie all’orto e ai frutteti abbattiamo i costi”.
(Le linguine dello chef Biuso)
I costi in generale sono abbattuti anche grazie agli investimenti pregressi sulle fonti di energie alternative, come il sistema fotovoltaico e con il solare termico. “Teniamo botta in questa stagione e, anzi, abbiamo investito ancora sulla ristrutturazione con altre cinque suite nuove, per un totale di 8 suite – spiega Trani -. Da 90 camere nel 2019 siamo passati a 78 camere nel 2022, ampliando spazi e zone di comfort. Gli orari della Spa sono stati ampliati, abbiamo introdotto esperienze particolari gratuite come cooking class, cocktail class e degustazioni di vini eoliani con produttori del luogo, abbiamo aumentato i servizi navetta e tra poco apriremo il nostro beach club, con servizi in linea con la struttura, pic nic al tramonto in spiaggia e piccoli lunch.
(Il cardoncello secondo lo chef Guidara)
E poi ci sono i ristoranti che valgono il viaggio per le esperienze gastronomiche che offrono. Da una parte lo stellato con lo chef Giuseppe Biuso, Il Cappero. “Biuso è una conferma. Dice Trani. Quest’anno lo chef ha ampliato l’offerta con tre menù degustazione da 8, 10 e 12 portate, ispirandosi alle contaminazioni che i popoli che hanno attraversato la Sicilia ci hanno lasciato, come traccia del loro passaggio. Da provare assolutamente, la linguina cotta in estratto di polpo, finocchietto selvatico e lupini”. E poi c’è il ristorante vegetariano I Tenerumi con Davide Guidara chef. “L’esperienza con Guidara si è consolidata. Lo chef propone un percorso di 13 portate. Cenare ai Tenerumi è un’esperienza da vivere. Da provare il piatto Cardoncello alla brace e olio alla paprika”. Ci sono mille ragioni, insomma, per una vacanza al Therasia, tra panorami mozzafiato, servizi esclusivi e cene indimenticabili con una carta dei vini ampliata che include circa 980 etichette. Al momento ci sono gli ospiti internazionali che giungono dall’Europa e dall’America a non perdersi l’occasione di un soggiorno nella struttura eoliana, così come gli italiani. In numero inferiore i siciliani. “In definitiva siamo vicini ai numeri del 2019 – dice Trani -. Come andrà il 2022? O chiudiamo esattamente come il 2019 o con un incremento del 10 per cento”.