(Anna Gozio, Alessandro Marzadro, Elisa Belvedee Mazzetti, Giulia Castagner e Martina Bosetti)
Un maggior sforzo culturale e di comunicazione potrebbe portare ad una fama mondiale un distillato 100% Italiano come la Grappa. Le carte vincenti non mancano affatto: elevata qualità, ingrediente per abbinamenti culinari glamour, miscelabilità, richiamo turistico.
E dall’appena conclusa edizione 2017 del Vinitaly emerge un’ulteriore asso: l’unione fra distillatori per promuovere l’identità moderna del prodotto in Italia e nel mondo. Il salone veronese ha infatti ospitato l’incontro dal titolo “Quella nuova moda della Grappa”, nato dalla volontà di cinque distillerie di proiettare definitivamente la Grappa verso nuove frontiere. “Il nostro paese è riuscito a proteggere la Grappa dalle imitazioni. Ora dobbiamo abbattere il limite storico del Distillato Italiano: la comunicazione.” Secondo il relatore Massimo Billetto, docente della Worldwide Sommelier Association e co-Autore della Guida Bibenda, è dunque giunto il momento del punto di svolta per la Grappa, eccellenza italiana di cui essere orgogliosi, che nasce in luoghi oggi equiparabili a veri e propri musei.
“La nascita e il consolidamento dell’associazione Donne della Grappa – ha precisato Anna Gozio della Distilleria Franciacorta – è la testimonianza di un distillato oggi assai femminile, che si accompagna spesso al piacere dell’ospitalità del luogo di produzione.” “La Grappa? È uno stile di vita che – è l’opinione espressa da Elisa Belvedere Mazzetti, della Distilleria Mazzetti d’Altavilla – va promossa attraverso iniziative culturali come i corsi di avvicinamento e degustazione per rendere più consapevole il consumo.” Grappa come “rappresentante dell’eleganza nel mondo dei distillati” secondo Martina Bosetti della Distilleria Bertagnolli che vede nel distillato di bandiera “un ingrediente gourmet per ricette e cocktail che testimoniano la versatilità di questo prodotto”.
“Fattore chiave che può giocare sulla promozione della Grappa – ha precisato Giulia Castagner della Distilleria Castagner – è l’unione dei distillatori che in passato non si è sviluppata. Occorre creare cultura del distillato secondo un concetto nuovo e moderno”. Alessandro Marzadro della Distilleria Marzadro vede nella Grappa “uno strumento per veicolare la complessità di territori e vitigni diversi degli angoli dell’Italia, attraverso un distillato di tradizione da far conoscere nei dettagli anche ai bartender, appassionandoli”. La cultura del servizio (con l’uso dei bicchieri corretti) e il piacere organolettico della degustazione sono fra i punti sui quali lavorare all’insegna della sinergia. Non ultimo anche quello del turismo sul quale il relatore Massimo Billetto ha lanciato una proposta: creare alcune strade della Grappa che possano catalizzare l’attenzione, nei vari territori, verso “la nuova moda della Grappa”.