Da poche ore è iniziato il nuovo anno. Tempo di bilanci per molti. Noi della redazione di Cronache di Gusto, come ormai di consueto, cominciamo un nuovo anno con le nostre “parole”, quelle che possono diventare il simbolo di un 2016 che ci apprestiamo a vivere.
Ognuno di noi, ha scelto una sola parola, quella che maggiormente l’ha ispirato, e che ritiene possa essere il “simbolo” di questo nuovo periodo, speriamo, pieno di tante cose belle e soddisfazioni. E voi, con quali parole caratterizzate questo 2016? Fatecelo sapere
La parola per il 2016 di Fabrizio Carrera è GEOGRAFIA
Geografia. Chi si ricorda cos'è? A scuola non si impara più. Eppure è una scienza importantissima. Tutti pensiamo di gestire conoscenza dei luoghi e degli spazi con un navigatore o Google Maps. In realtà la questione è un po' più complessa. In un mondo dai confini incerti e bellicosi che cambia in fretta, conoscere la geografia e aggiornarla è un compito utile e necessario. Per tutti. Non è solo un fatto fisico o politico. Perché la geografia, se ben approfondita, è una scienza che studia anche le dinamiche sociali, economiche e biologiche. Pertanto anche chi segue il mondo dell'enogastronomia e del turismo, come noi di Cronache di Gusto, non può prescindere dal conoscere luoghi e spazi, morfologia e abitudini, caratteri e territori. Un vino o un pezzo di formaggio è qualcosa di più di un prodotto territoriale. È qualcosa che richiama alla geografia di un luogo. Senza conoscere la geografia non si va da nessuna parte. Soprattutto se si vuole raccontare il mondo. E nel 2016 conoscere meglio il mondo è utile. E soprattutto necessario.
La parola per il 2016 di Giorgio Vaiana è BOLLICINE
Perché quando dici o pensi alle bollicine, immagini sempre una festa, pensieri positivi, divertimento, spensieratezza. Ecco il 2016, lo immagino come un anno pieno di bollicine, da vivere con più leggerezza, più serenità e, magari, qualche “festa” in più. Mi lascio alle spalle un anno complesso, delicato, difficile, sotto tutti i punti di vista, ma che mi ha portato a diventare il capo redattore di questa splendida realtà che è Cronache di Gusto. Una vera soddisfazione e la possibilità di crescere ancora di più dal punto di vista professionale. Ed un brindisi al mio primo anno è quindi dovuto. Con bollicine italiane ovviamente. Il 2016 si prospetta intenso, di certo, ma ci porterà a tanti importanti appuntamenti. Penso alla cinquantesima edizione del Vinitaly, solo per fare un esempio. Il mio augurio è che questo 2016 ci regali tanti brindisi speciali, tanti calici da sollevare verso l’alto con sorrisi, gli amici migliori accanto, le persone a cui vogliamo bene. Un’attesa delle cose belle da vivere appieno. Perché come diceva il filosofo e poeta tedesco Gotthold Ephraim Lessing, “L’attesa del piacere è essa stessa il piacere”. Che però questa attesa non rimanga mai solo vana…
La parola per il 2016 di Roberto Chifari e PROGETTUALITA’
La parola per il 2016 non può essere che uno sguardo rivolto al futuro, perché progettare significa prima di tutto costruire le basi per qualcosa che possa renderci orgogliosi di ciò che ogni giorno costruiamo con le nostre mani. E pertanto, mi auguro e auguro a tutti i nostri affezionati lettori che il 2016 sia l'anno giusto per progettare ciò che desiderate, magari sorseggiando un buon rosso siciliano.
La parola per il 2016 di Daniela Corso è LIBERTA’
Che sia un obiettivo o già una conquista è il motore delle nostre scelte e fondamento del nostro lavoro di informatori. A dispetto di una interpretazione semplicistica del termine, che potrebbe riportare a facili suggestioni implicanti arbitrio ed indipendenza, vivere in libertà presuppone rispetto, osservanza delle regole, responsabilità e partecipazione. Libertà è il diritto di resistere, di credere che ci spetti un futuro migliore, di impegnarsi affinché al diritto alla libertà d’espressione di alcuni si possa rispondere con il diritto altrui di essere in disaccordo ma non con la guerra. È un augurio ed una speranza insieme per il nostro 2016. “La libertà è quel bene che ti fa godere di ogni altro bene” (Montesquieu).
La parola per il 2016 di Lorella Di Giovanni è BUONGUSTO
Inteso quest’ultimo non soltanto come capacità di raffinato apprezzamento di ciò che è bello, ma anche nella sua estensione di buon senso, di misura e di capacità di discernere ciò che è opportuno. Perché in questo anno che verrà la cultura del bello possa arricchirsi di un nuovo senso estetico, critico, morale, ma anche di responsabilità e rispetto per tutta la biodiversità naturale e culturale che ci circonda, e che la misura di tutte le “cose da fare” sia sempre opportuna per il conseguimento del “bene comune”.
La parola per il 2016 di Annalucia Galeone è PASSIONE
La parola che faccio mia è passione. Mi ha accompagnato nel corso del 2015 e spero anche nel nuovo anno ormai alle porte. Qualcuno sostiene venga usata facendone abuso. Il tendere verso un obiettivo mossi da una forza misteriosa e inarrestabile. Qualunque sia la Passione o Amore come dir si voglia, è la linfa delle nostre esistenze. Cosa sarebbe la vita senza di essa? Per me va a braccetto con l'azione, quella produttiva e non con la retorica, di chi rimane fermo a guardare il fare degli altri. Passione e azione sono un connubio. Faccio mio il motto di Angelo Gaja occorre: “Fare, saper fare, saper far fare, far sapere”.
La parola per il 2016 di Vincenzo Ganci è IMMORTALARE
Basta un click. Un tempo infinitesimale per immortalare, fissare un’immagine, non più sulla pellicola oggi, ma sul nostro pc, sui nostri cellulari. Ecco per me la parola del 2016 è immortalare. Fermare il tempo per sempre e immagazzinarlo tra i nostri ricordi per raccontarlo e raccontarlo varie volte. E quando fotografiamo, immortaliamo qualcosa, quasi sempre sono solo cose belle, fatti che vogliamo conservare per il resto della nostra vita. Nella mia carriera di fotoreporter ho fotografato anche cose brutte. Da oggi e per questo 2016, spero di immortalare nuove storie, nuovi successi, nuovi traguardi e nuovi compagni di questo viaggio. Perché come dice il nostro collega Mario Calabresi, direttore de La Stampa, “Ci sono fatti, pezzi di storia, che esistono perché c’è una fotografia che li racconta”.
La parola per il 2016 di Santina Giannone è PERCORSO
Ci hanno rubato la saggezza da maratoneta di chi ci ha preceduto; oggi non ci resta che correre: tra gli impegni che si accavallano, le sfide che ci si presentano, il tempo che diventa sempre più corto per farci stare tutto. In questo ritmo vorticoso l’abbuffata alla tavola della vita è abbondante, ma difficilmente sulle papille gustative resta qualche sapore indimenticabile. Seduta sull’ultimo gradino del 2015, guardo l’anno che verrà e gli chiedo: insegnami a “percorrere”. Un percorso è un tratto di strada dove quello che ci sta dentro è più importante del posto in cui ci porterà. Costruire un percorso significa immaginarne le tappe, sperimentarle nell’accostamento, limarle per renderne complementare la forma. Percorrere i giorni, anziché bruciarli nella fretta faticosa della corsa, ci insegna la pazienza, la lungimiranza, ci restituisce il significato di scegliere quello da inserire nel nostro tempo. Come un percorso enogastronomico, che non è la somma di cibo e vino, ma il sentiero con cui decidiamo di disporli per catturarne le suggestioni gustative che lasceranno traccia. Correre da solisti si può; il percorso, invece, ci riporta alla relazione. Recuperare il senso di un cammino vuol dire anche metterlo a disposizione, confrontandosi con un punto di vista di altri occhi e le sensazioni di altre papille gustative. Mi rimetto in cammino verso il 2016. Auguro di farlo a tutti portando nelle scarpe, sul lavoro, nelle relazioni, nel recupero di ciò che siamo e desideriamo, la saggia pesantezza del percorso che ciascuno vorrà.
La parola per il 2016 di Francesca Landolina è LEGGEREZZA
Nessun dubbio. La parola dell'anno 2016 per me è leggerezza. Ma ricorro al significato che gli attribuiva Italo Calvino. Lui distingueva la leggerezza dalla superficialità e scriveva: “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”. Nel mondo dell'enogastronomia, riaffiorino le nostre radici e la nostra identità, con un nuovo slancio, che le lasci rivivere come fossero soffici carezze. Si ritrovi un nuovo gusto per ciascuna cosa e tutto sarà più leggero, da vivere. Non c'è tempo per macigni, né per pesi gravosi. Tutto ormai scorre molto in fretta, e sembra sfuggire. Non lasciamo che sia così; a noi il compito di planare dall'alto sulle cose, afferrarle e viverle con leggerezza. Buon 2016 a tutti!
La parola per il 2016 di Federico Latteri è CONOSCENZA
La conoscenza ci migliora, ci fa avere una maggior comprensione di tutto ciò che ci circonda e di noi stessi. Ci fa vivere bene poiché ci consente di dare un senso più profondo ad ogni avvenimento. Dalla conoscenza nasce anche il maggior apprezzamento e l’interesse verso qualcosa, quindi il rispetto. Conoscere luoghi, storia, tradizioni, popoli è la base del rispetto, l’ignoranza, purtroppo, ci porta lontano dai veri valori. Per il nuovo anno auguro a tutti di avere maggior voglia di conoscere con la speranza che le domande che vi porrete siano sempre di più delle risposte che già conoscete.
La parola per il 2016 di Clara Minissale è COLTIVARE
Coltivare la terra, che è una pratica profondamente riconciliatrice e aiuta a dare il giusto valore alle cose. Ma anche coltivare le amicizie, più in generale i rapporti e, soprattutto, le passioni
La parola per il 2016 di Giovanna Moldenhauer è CULTURA
La mia parola per il 2016 è cultura come esplorazione di nuovi ambiti per aumentare la conoscenza, come dialogo con persone esperte che sia al tempo stesso confronto e arricchimento. Una cultura che non è fine a se stessa, ma che condividiamo con i lettori per il nostro mestiere di giornalisti, soprattutto di enogastronomia, basato su competenza, conoscenza e rispetto delle regole. Una cultura che è nata per me molto tempo fa da una passione, approfondita con lo studio, alimentata dall’assoluta certezza di potere sempre imparare qualcosa di nuovo. Per quanto mi riguarda lascio il 2015 certa di avere appreso tanto da tutti gli incontri, gli assaggi, i viaggi nell’anno che è stato anche quello di Expo. L’obiettivo per il 2016 è di continuare a rapportarmi con produttori e chef, assaggiare vini sino a ora non degustati, scoprire territori inesplorati per rendere poi nei testi che ne derivano il racconto delle emozioni provate. Il mio augurio per tutte le persone care è di continuare ad avere fame di cultura, negli ambiti preferiti, perché arricchisce lo spirito, affina la capacità di giudizio, permette di evolvere.
La parola per il 2016 di Gianni Paternò è SERENITA’
Auguro serenità se voglio il bene di una persona. Una condizione del nostro animo che sembra banale e invece racchiude tanti significati, molteplici condizioni. La serenità deriva da stare in buona salute, non avere problemi finanziari, essere in pace coi propri simili, avere un buon lavoro, dei familiari felici, delle persone che ci vogliono bene, una bella tavola imbandita, un buon bicchiere di vino, un tetto sopra la testa. L’unico problema è che spesso non ci accorgiamo di essere sereni, di godere di questa felicità per cui iniziamo un comportamento che magari ci condurrà a non esserlo più. Ripensandoci se non lo facessimo non saremmo più uomini.
La parola per il 2016 di Geraldine Pedrotti è SEMPLICITA’
Semplicità è la parola che ho scelto per il nuovo anno. Un concetto che dovrebbe essere legato a doppio filo al mondo del vino e del cibo, ma che spesso sparisce sotto l’inutile peso di vanità e autocompiacimento. Per il 2016 auspico un ritorno alla semplicità, che significa soprattutto amore per la terra, conoscenza delle sue regole, lavoro e sacrificio.
La parola per il 2016 di Michele Pizzillo è CORRETTEZZA
Perché non darsi un obiettivo? O, meglio, un impegno: pulire davanti alla propria abitazione per mettere in difficoltà maleducati, scorretti e prevaricatori; insomma, quelli che non hanno rispetto per il lavoro degli altri. Perché non fare del calice di vino la sintesi della correttezza? L’emblema della convivialità e del rispetto degli altri? E, poi, la correttezza esalta anche la personale competenza di ognuno di noi. Mi piacerebbe veramente tanto, per esempio, poter aggiungere “che bella persona” ad ogni nome che mi verrà scandito nel 2016. E, continuare con altri aggettivi: persona corretta, educata e, va da se, competente. E capace di ammettere, senza esitare, di aver sbagliato, quando capita. Ritengo che il mondo del vino e del cibo (non mi piacciono molto le parole che non trovo nello Zingarelli), dell’accoglienza ed in particolare di chi comunica e di chi informa, dovrebbe credere di più nella correttezza, nella buona educazione e in tutti quei comportamenti che, credo, facciano veramente bene a tutto quanto è prodotto per fare stare sempre meglio la gente. Se abbiamo voglia, possiamo riuscire, senza grandi sforzi a conquistare e ad elargire con molto frequenza la frase “che bella persona” quando ci viene declamato in nome di una persona veramente emblema della correttezza.
La parola per il 2016 di Fabiola Pulieri è CURIOSITA’
La mia parola per il 2016 è curiosità: per la vita, per la storia, per la tradizione, per la terra, per la cucina, per il cibo, per l'amicizia, per l'amore, perché nulla è scontato, nulla ci è dato e tutto è sempre da scoprire con curiosità. La curiosità dei bambini che non conoscono il mondo e ne sono attratti, la curiosità come istinto che nasce dal desiderio di sapere qualcosa, quell'istinto che guida alla scoperta di nuove informazioni e conoscenze con la consapevolezza che il carburante della vita sta in ciò che incuriosisce. Senza la curiosità non saremmo ciò che siamo, non saremmo migliori di ieri e spinti a migliorare ancora domani e allora…che sia un anno “curioso” per tutti!
La parola per il 2016 di Daniela Randazzo è CURA
La mia parola per il 2016 è cura perché i grandi progetti, come quelli che ci rappresentiamo mentalmente al termine dell’anno appena trascorso, necessitano di buone cure, di attenzioni, di attese emozionate e di fatiche sofferte; sono questi gli ingredienti fondamentali che rendono uniche ed irripetibili le nostre imprese.
La parola per il 2016 di Manuela Zanni e COERENZA
Lamia parola per il 2016 è coerenza. Proprio per essere coerente con la mia parola del 2015 che era concretezza, mi auguro per il 2016 che tutte le azioni svolte da ciascuno di noi seguano quella linea invisibile che le rende in armonia con ciò che ognuno di noi è. Non si può pensare una cosa e agire in maniera opposta al proprio pensiero altrimenti si generano azioni insensate e poco concrete. Occorre avere il coraggio di essere sé stessi, nel bene e nel male, anche a costo di non piacere a tutti, perché l'importante è essere a posto con la propria coscienza. Solo in questo modo potremo essere certi che chi ci sta accanto ci accetta per ciò che siamo e non per quello che ci sforziamo di apparire nell'inutile tentativo di indossare una maschera diversa a seconda delle persone che incontriamo. La propria personalità non è un abito diverso da indossare a seconda delle occasioni ma è ciò che ci contraddistingue e che rende ciascun essere umano unico ed irripetibile. Solo quando questo ci sarà chiaro potremo realizzare al meglio il capolavoro che è la nostra vita.
C.d.G.