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Scenari

Le etichette dei microbirrifici nei ristoranti d’alta cucina, l’exploit a Londra

19 Agosto 2013
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A Londra sono sempre più i ristoranti di alta cucina e stellati che propongono la carta delle birre artigianali, una ricca selezione di centinaia di etichette da abbinare ai piatti firmati dai grandi con la toque, curata al pari della lista dedicata al gotha del vino.

Non più appannagio dei pub, le prestigiose sale dei ristoranti che popolano la Capitale diventano vetrina del brewing locale e del resto del mondo, spazio per piccoli produttori. Un riflesso non solo della crescente attenzione rivolta al mondo dell'homebrewing da parte di tanti foodies e anche dei wine lover che frequentano i blasonati restaurant, ma anche dell'aumento dei microbirrifici. Fenomeno in netta accelerazione dopo gli incentivi del sistema fiscale britannico che impone dazi inferiori a chi produce meno di 60mila ettolitri di birra all'anno. Lo scenario attuale vede triplicato, rispetto a dieci anni fa, il numero dei birrifici indipendenti. Di contro, le vendite in Uk delle etichette dei grandi gruppi come Heineken, Carlsberg, Anheuser-Busch InBev AV, Molson Coors Brewing Co., che oggi detengono comunque i due terzi del mercato, sono calate nell'ultimo trimestre rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.  Così dal ristorante tristellato di Chelsea di Gordon Ramsay al Fifteen di Jamie Oliver, tantissime le tipologie studiate e abbinate ad ogni singolo piatto del menu.