Si apre una nuova fase del vino cooperativo in Abruzzo. Nasce “Vin.Co”, una grande struttura cooperativa, formata da tredici cantine cooperative abruzzesi della provincia di Chieti, per raggiungere un importante obiettivo: la valorizzazione delle bollicine autoctone d’Abruzzo.
La produzione annua globale delle cantine associate a Vin.Co. (C.S. Ari, C.S. Colle Moro – Frisa, C.S. Coltivatori Diretti Tollo, C.S. Eredi Legonziano – Lanciano, C.S. Michele Arcangelo – Vasto, C.S. Progresso Agricolo – Crecchio, C.S. San Nicola – Pollutri, C.S. Sannitica – Canosa Sannita, C.S. San Zefferino – Caldari Ortona , C.S. Sincarpa Torrevecchia Teatina, C.S. Vacri, C.S. Villamagna, Citra Vini) è pari a circa 1,6 milioni di ettolitri di vino e rappresenta circa il 50% della produzione regionale, che si attesta su circa 3,5 milioni di ettolitri di vino. Se, invece, si fa riferimento alla produzione di vini a bacca bianca a base spumante delle cantine associate a Vin.Co., questa è pari circa a 830.000 ettolitri di vino, ovvero circa il 60% della produzione regionale che conta 1,4 milioni di ettolitri di vino, ad oggi interamente commercializzato fuori Abruzzo. Ecco perché, oggi più che mai, davanti alle grandi trasformazioni sociali, economiche e politiche che hanno caratterizzato gli ultimi decenni, è stato necessario rileggere e rivalutare insieme quei valori ideali che hanno contribuito alla creazione della cooperazione vitivinicola in Abruzzo per arrivare a scrivere una nuova pagina della stessa.
La creazione di Vin.Co. segna, a tutti gli effetti, una nuova era del vino cooperativo abruzzese, dove ripartendo dall’ antico proverbio secondo cui “l’unione fa la forza” si è voluto concentrare le forze per valorizzare insieme i vitigni autoctoni nella forma spumantizzata. Vin.Co. ad Ortona nasce per realizzare vini spumanti, nella metodologia Martinotti, ottenuti dai vitigni autoctoni (Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Passerina, Cococciola e Montonico) e coltivati dai circa 4.000 soci vignaioli sugli oltre 7.500 ettari di vigneti. L’obiettivo principale è la diminuzione dei processi di spumantizzazione fuori regione ed la valorizzazione degli stessi nel mercato con un unico brand di promozione. I benefici saranno misurabili sia nell’immediato che nel lungo termine: dall’ ottimizzazione dei costi, ad una maggiore capacità produttiva che condurrà ad espandersi nei mercati esteri. Entro il 2022 ci si propone di veicolare circa il 5% della produzione totale regionale di vini bianchi con oltre 5 milioni di bottiglie. La Regione Abruzzo nel Psr in corso ha previsto il sostegno ai progetti di filiera con un contributo del 40% sull’investimento in impianti di trasformazione e imbottigliamento ed ha aperto un avviso per la formazione del partenariato di filiera.
Vin.Co. ha partecipato al progetto di filiera in misura proporzionata alla quantità di vino bianco vinificato e/o imbottigliato dalle cantine. L’impianto di spumantizzazione progettato utilizzando gli standard tecnologici più innovativi, consentirà la produzione di importanti quantità di bottiglie con un costo complessivo di circa 11 milioni di euro, mentre per l’aspetto promozionale si stimano oltre 3 milioni di euro destinati al marketing e la comunicazione. “Sono orgoglioso di rappresentare questa nuova realtà cooperativa – afferma Carlo De Iure, Presidente Vin.Co. – Il nostro è un progetto molto ambizioso che rafforza la cooperazione in Abruzzo e punta al miglioramento di tutta la filiera produttiva, attraverso la valorizzazione dei vitigni autoctoni nella forma spumantizzata, la più “trendy” del momento, in termini sia di moda e sia di mercato. Per ora tredici cantine cooperative hanno raccolto questa sfida, ma siamo aperti a nuovi ingressi e ci auguriamo che anche altre cantine vogliano entrare a far parte di Vin.Co.”. “Vin.Co. rappresenta un successo della cooperazione abruzzese. Le nostre bollicine autoctone non hanno nulla da invidiare a quelle di altre regioni. – dichiara Marina Paolucci, responsabile sviluppo Confcooperative Abruzzo – I dati mostrano chiaramente come il mercato degli sparkling sia in continua crescita, e per il mondo cooperativo abruzzese questa è una vera opportunità da cogliere. Il metodo Martinotti è il più adatto per la valorizzazione dei vitigni autoctoni, ma è necessario investire in ricerca, innovazione e marketing attraverso un brand unico che sia riconoscibile e comunichi l’autenticità delle nostre produzioni”.
“Quale esponente del mondo cooperativo e ora nelle vesti di presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo – afferma Valentino Di Campli – non posso che essere assai soddisfatto di questa iniziativa. Le cantine cooperative hanno fatto tanta strada negli ultimi quindici anni, anche se c’è ancora molto da fare. Vin.Co. segna, a tutti gli effetti, una “nuova fase” del vino cooperativo abruzzese. “L’unione fa la forza” oltre a essere un motto cooperativo, è anche un monito e un obiettivo su cui è necessario ragionare e riflettere per intraprendere un percorso di ristrutturazione di tutto il sistema vitivinicolo abruzzese al fine di accrescerne la redditività e il valore. È necessario ridurre il più possibile la quota degli imbottigliamenti fuori regione affinché si generi una ricchezza interna a sostegno della viticoltura. In questo senso, il Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo sta lavorando molto per supportare le cantine: dal punto di vista della tutela, promozione e, non ultimo, della rivisitazione dei disciplinari, aspetto fondamentale per la valorizzazione”.
C.d.G.