(Le pancette tedesche senza marchio sequestrate al Brennero)
Dal latte austriaco diretto a La Spezia alle cagliate provenienti dalla Germania e dirette in Puglia, ma anche pancette fresche, con marchio non identificabile, destinate ad un’industria di salumi di Verona, e porri e altre verdure provenienti addirittura dalla Svezia e destinate ad una cooperativa in provincia di Bergamo.
Queste alcune delle scoperte fatte dalla Coldiretti nell'ambito della grande mobilitazione al valico del Brennero per la difesa del Made in Italy agroalimentare. I produttori di Coldiretti, affiancati da Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri dei Nas hanno già hanno ispezionato decine di camion in transito al Brennero per portare in Italia prodotti dall’estero, pronti a diventare italiani. Dalle cagliate con i colori della bandiera italiana dirette in Puglia per essere trasformate in mozzarelle – informa la Coldiretti – alle pancette fresche, con il marchio sbiadito, destinate ad una industria di salumi nel veronese, pronte ad essere stagionate per diventare italiane. Nella circostanza, il carico di pancetta è stato posto sotto vincolo sanitario da parte dei Carabinieri dei Nas che hanno effettuato il controllo. Tra i camion fermati – conclude la Coldiretti – anche uno che trasportava porri e altre verdure, figli per eccellenza del sole, ma in questo caso il camion, diretto in provincia di Bergamo, proveniva addirittura dalla Svezia.
Ma non solo latte, cagliate e polveri, dall’inizio della crisi ad oggi le importazioni di prodotti agroalimentari dall’estero sono aumentate in valore del 28 per cento. Secondo un’analisi di Coldiretti sono cresciuti del 12 per cento gli arrivi di carne di maiale spesso destinati a diventare prosciutti italiani, mentre le importazioni di cereali, pronti a diventare pasta e riso spacciati per Made in Italy hanno fatto registrare addirittura un vero e proprio boom (+59 per cento), con un +77 per cento per il grano e un +80 per cento per il riso. Netta pure – continua la Coldiretti – la crescita delle importazioni di frutta e verdura, +44 per cento, con un vero e proprio boom per il pomodoro fresco (+78 per cento), ma cresce anche quello concentrato (+72 per cento). Aumentano anche – continua la Coldiretti – gli arrivi di succo di frutta dall’estero, +29 per cento spesso venduti come italiani perchè sulle etichette non è obbligatorio indicare l’origine ma solo il luogo di confezionamento industriale.
Attualmente in Italia l'obbligo di indicare la provenienza è in vigore tra l’altro per carne bovina (dopo l’emergenza mucca pazza) e per il pollo (dopo l’emergenza aviaria), uova, miele, e extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta è anonima per circa la metà della spesa dalla pasta ai succhi di frutta, dal latte a lunga conservazione ai formaggi, dai salumi fino al concentrato di pomodoro e ai sughi pronti. “In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato – conclude il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. Ma è necessario che sia anche resa trasparente l’indicazione dei flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero.
C.d.G.