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Scenari

L’assessore siciliano all’Agricoltura incontra i produttori di vino: “Il nostro settore trainante”

27 Novembre 2015
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(Antonello Cracolici e Lucio Monte)

Era uno dei suoi primi appuntamenti in agenda e il neo-assessore siciliano all’agricoltura Antonello Cracolici ha mantenuto la promessa.

Così, ieri presso la Sala cinema dell’assessorato regionale Cracolici ha incontrato un nutrito gruppo di produttori di vino. Tra questi Giovanni Greco, presidente della cantina Cva; Nicolas Gatti di Tenuta Gatti; Marco de Grazia di Tenuta delle Terre Nere; Carolina Cuccurullo di Masseria del Feudo;
Lucio Tasca d'Almerita, patron dell'omonima cantina, Graziano Nicosia di cantine Nicosia e tanti altri. E poi Maurizio Lunetta per il consorzio della Doc Sicilia e i dirigenti dell'assessorato Giuseppe Bursi e Piero Miosi.

Un incontro moderato dal direttore di Cronache di Gusto Fabrizio Carrera e che aveva come obiettivo quello di fare il punto della situazione attuale della viticoltura siciliana e di programmare l’immediato futuro, “sempre che non ci sia il sesto assessore all’agricoltura in questa legislatura”, ha scherzato un produttore. In effetti, Cracolici, è il quinto assessore della giunta guidata da Rosario Crocetta in tre anni, dopo Dopo Dario Cartabellotta, poi commissario unico del Cluster Bio Medioterraneo, si sono avvicendati Paolo Reale, in carica fino ad ottobre 2014, Nino Caleca, che si è dimesso a giugno del 2015 e Sara Barresi, rimasta in carica praticamente quattro mesi e rientrata a svolgere il ruolo di dirigente generale dell'assessorato.


(Carolina Cuccurullo)

“Potrei fare un po’ come tutti e dire che mi sono appena insediato e che quindi ho bisogno di tempo – ha detto Cracolici -, ma ho voluto fortemente questo incontro per conoscervi e programmare insieme il futuro di quello che, secondo me, è il settore trainante della nostra Isola. Siete la locomotiva del nostro treno”.
Accanto all’assessore, parte della dirigenza dell’assessorato all’Agricoltura e Lucio Monte, direttore dell’Irvos. Proprio l’istituto regionale è stato al centro di un lungo e appassionato dibattito: “Sappiamo tutti l’importanza dell’istituto e state pur certi che non lo faremo naufragare – ha detto Cracolici -. Entro la prossima settimana nomineremo un commissario straordinario in modo tale da poter fare le modifiche imposte dalla legge allo statuto e avviare l'iter per nominare il cda con 3 e non più 5 componenti”.  

Tra gli argomenti trattati, anche la richiesta dei pre-bandi per accedere ai fondi comunitari – l'ex misura 133 che nel nuovo Psr si chiamerà 3.2 – per partecipare alle fiere ProWein di Düsseldorf e al Vinitaly di Verona, che ha assicurato Cracolici saranno fatte al più presto, “perché il mio obiettivo in questa mia legislatura è quello di fare tutto ciò che è possibile fare in tempi rapidi”.
Poi i numeri: “Dicono che non sappiamo spendere i soldi della comunità europea, ma non è così – ha detto Cracolici – visto che in sei anni abbiamo rendicontato il 99 per cento dei fondi che ci erano stati assegnati. Per non parlare poi del Psr che è stato appena approvato: 2,2 miliardi di euro, una cifra mostruosa che ci permetterà di fare un grande salto di qualità. Il nostro Psr è stato presentato per ultimo non per chissà quali problemi, ma perché era quello più vasto ed importante e che prevedeva la maggiore spesa”.
L’obiettivo, secondo Cracolici è quello di fare tanta ricerca e di espandere il mercato verso quei Paesi interessanti e che potrebbero dare una marci in più alla nostra economia, “senza dimenticare l’attenzione massima al mercato interno”.


(Antonello Cracolici)

Proprio i fondi Ocm sono stati anche altro argomento di discussione: “Cinquanta milioni di euro l’anno non sono bruscolini, ma tutti dobbiamo farci un esame di coscienza per capire che questi soldi vanno spesi bene per il bene della nostra produzione”.
Capitolo viabilità: “Sappiamo tutti qual è la situazione ma il sistema di “scatole cinesi” che ho trovato alle ex Province mi ha finora impedito di trovare una soluzione. Mancano i progetti esecutivi. Ed è un paradosso, visto che abbiamo ricevuto dall’Europa 28 milioni di euro per la viabilità secondaria. Preferisco sistemare queste strade di campagna piuttosto che fantasticare per il Ponte sullo Stretto”.

G.V.