L'Agricoltura tiene nel mercato anche in tempo di crisi.
Lo sprint arriverà dalle vendite all'estero, fronte in costante crescita, con un +4,7 % stimato. Lo dice l'ultimo Rapporto sullo Stato dell'Agricoltura dell'Istituto nazionale di Economia Agraria.
Nel 2013 la produzione agricola si è attestata in termini monetari sui 55 miliardi di euro, mentre il valore aggiunto ha raggiunto i 30 miliardi di euro (+0,3%). La leggera crescita è da attribuire ad un minore impiego di consumi intermedi (-1,3%) rispetto al 2012, dice il rapporto. L'export toccherà quota di 33,6 miliardi di euro, compensando la domanda interna sia sul versante dei consumi, attestati su un valore di 138 miliardi di euro (-3,1%), sia degli investimenti (-4,7%).
''I dati raccolti rappresentano una base per analizzare i fondamentali dell'agroalimentare italiano, anche grazie alla comparazione con il contesto europeo'' sottolinea nella prefazione il ministro Maurizio Martina.
Chiudono, invece, bottega molti imprenditori agricoli: nel 2013, secondo dati Infocamere, le imprese di settore sono diminuite di 29.797 (-3,6%). In questo scenario, il Rapporto dell'ente pubblico sullo stato di salute del comparto primario analizza in dettaglio le scelte nazionali relative all'applicazione della riforma della Pac per il periodo 2014-2020. L'agricoltura, conclude il Commissario Straordinario dell'Inea Giovanni Cannata, ''è di nuovo protagonista di un modello di sviluppo diverso dal passato, meno incentrato sulle quantità e sulla specializzazione monoprodotto e più focalizzato invece sulla qualità, sulla diversificazione, sulle produzioni alternative e sulla ricerca di nuove fonti di reddito per i giovani. Si tratta – sottolinea – di un mondo ricco, poliedrico, che svolge una funzione complessa e vitale di tipo produttivo, ambientale, sociale e di presidio territoriale''.