Cambia il concetto di portinnesto in viticoltura.
Ma questa trasformazione è considerata un'autentica rivoluzione nella viticoltura mondiale. Alla testa di questa “sommossa” troviamo la famiglia Lunelli e le loro “Cantine Ferrari” che da poco hanno aggiunto una nuova società al già ricco portafoglio di attività-satelliti al mondo del vino. Si chiama Winegraft ed è presieduta da Marcello Lunelli. Nasce in verità dalla collaborazione fra università e aziende italiane e questo progetto che ha messo a punto quattro nuovi portinnesti mira a gestire e rispondere ai cambiamenti pedo-climatici in corso. Ed è, questo aspetto, sicuramente, se non il principale uno dei più importanti al momento della scelta del portinnesto. La qualità delle viti si ottiene, infatti, solo su terreni che non soffrono la carenza dal punto di vista idrico. E la buona resistenza di un portinnesto alla siccità è legata sia allo sviluppo del suo apparato radicale sia alla maggiore o minore capacità di assorbimento dell’acqua in ambienti siccitosi. Poi è importante il “vigore indotto” quello della gestione del suolo, la concimazione, in sintesi il raggiungimento degli obbiettivi enologici prefissati. E poi la “Efficienza nell’assorbimento degli elementi nutrivi”, Ed infine acuire la “sensibilità alla stanchezza del terreno” quella che poi reagisce all’accumulo all’interno del suolo di tossine derivate dall’attività degli apparati radicali del vecchio vigneto spesso caratterizzate e aggravate dalla la presenza di parassiti vari (funghi, batteri, nematodi).
Il tutto nasce dall'esito delle ricerche guidate dal professor Attilio Scienza dell’Università di Milano, e che si è tradotta nella realizzazione di questi portinnesti di nuova generazione ed oggi pronti a essere commercializzati in tutto il mondo. E qui va sottolineato anche il valore e il ritorno economico che genererà questo sistema virtuoso di collaborazione, tra università e aziende, a cui partecipano, a fianco della “Cantine Ferrari”, alcune cantine di spicco dell'enologia italiana quali Banfi, Zonin, Armani Albino, Cantina Due Palme, Claudio Quarta Vignaiolo, Bertani Domains, Nettuno Castellare, Cantine Settesoli, nonché Fondazione di Venezia e Bioverde Trentino, una società di prodotti a supporto della viticoltura.
“I diritti su questi portinnesti – chiosa Marcello Lunelli – saranno esercitati dalla nostra società Winegraft tramite uno spin-off che oltre all’ Università di Milano, vede coinvolte l’IpadLab, mentre i Vivai Cooperativi di Rauscedo si occuperanno dello sviluppo industriale, dalla moltiplicazione alla commercializzazione del materiale vivaistico in tutto il mondo. Le royalties ottenute dalle vendite garantiranno la continuazione del progetto di miglioramento genetico dei portinnesti, per scoprirne, speriamo, altri sempre più adattabili e universali”.
Stefano Gurrera