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Scenari

La pasta e i biscotti con le farine di grillo e camola: li abbiamo assaggiati per voi

08 Maggio 2017
pasta_camola_ricotta pasta_camola_ricotta


(Pasta con camola e ricotta)

di Geraldine Pedrotti

Sembra pasta “normale”, ma non lo è. Stiamo parlando di quella prodotta utilizzando le farine derivate dal grillo e dalla camola. Noi di Cronache di Gusto l’abbiamo assaggiata e vi raccontiamo com’è. 

L’occasione l’ha fornita oggi il Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Palermo, che ha condotto un test sperimentale di assaggio scientifico di alcuni piatti a base di farine ricavate dai due insetti. L’obiettivo è dimostrare che gli insetti possono essere un cibo alternativo, sostenibile e a basso costo. Farine e pasta sono quelle prodotte da Spagrillo, startup romana che da due anni si occupa di prodotti derivanti dall’essiccazione di grillo e camola. Le farine utilizzate sono un blend di grano duro e farine di insetti (intorno al 10% del totale). Sul tavolo due tipi di pasta e due varietà di biscotti: i primi cucinati da Teresa Armetta, che con la sua Gastronomia Armetta è partner del progetto dell’ateneo palermitano, e i dolci preparati da Giovanni La Rosa. Ecco quindi le nostre impressioni. 

La prima pasta che abbiamo assaggiato è quella di farina di camola: fusilli con ricotta della Valle del Belice, Vastedda del Belice grattuggiata e scorze di agrumi. Il sapore è molto tenue e ricorda quello della pasta integrale, dalla quale sarebbe davvero difficile distinguerla anche per via del colore. La consistenza è forse un po’ troppo morbida, ma nel complesso molto simile a quella tradizionale. 


(Pasta di grillo con anciova)

L’altra pasta, invece, è quella derivata da farina di grilli essiccati: fettuccine con l’anciova, tipico condimento della tradizione palermitana a base di acciughe salate, anche queste preparate da Teresa Armetta. Il sapore della pasta di grillo ricorda molto i gamberetti, per questo si presta a condimenti a base di pesce. La consistenza è migliore della prima e anche in questo caso le similitudini con la pasta integrale sono evidenti. In entrambi i casi il giudizio è positivo e, una volta superata la resistenza all’idea di mangiare un cibo derivato da insetti, entrambi i prodotti sono indistinguibili dalla canonica pasta. 


(Biscotti con farina di camola)

Passiamo ai dolci. Anche in questo caso un mix di prodotti del territorio siciliano e insetti: i biscottini preparati con farine di grillo e camola unite a quelle di Tumminia, Russello, Biancolilla e Maiorca. Due tipi di frollini, uno con farina di grillo e favette grezze di cacao, e l’altro con farina di camola , olio extravergine d’oliva e vaniglia. In questo caso il giudizio è positivo, sarebbe impossibile distinguerli da comuni biscotti. 


(Biscotti con farina di grillo)

L’esperimento di oggi sarà seguito nelle prossime settimane da un altro panel scientifico a cui saranno sottoposti studenti e volontari e che vedrà al centro della prova di assaggio pane e grissini prodotti con farine di insetti. Ad oggi in Italia mangiare gli insetti è ancora un tabù : la commercializzazione di prodotti derivanti da insetti è vietata e, in generale, il mercato italiano non sembra ancora pronto a introdurre questo tipo di alimenti nella propria dieta. “Oggi proviamo a sfatare un tabù – ha sottolineato il docente Paolo Inglese, coordinatore del Corso di laurea in Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’ateneo di Palermo – questo non è un evento gastronomico, ma un test sperimentale di assaggio, oltre che un modo per rendere gli studenti consapevoli di una realtà mondiale straordinaria che interessa centinaia di milioni di persone, che già interessa l'Europa ma che l'interesserà ancora di più in futuro, considerato che la più grande migrazione degli ultimi secoli viene dal Sud del mondo, dove il consumo di insetti è un'abitudine alimentare consolidata”.