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Scenari

La nuova Pac: pagamenti diretti più mirati e sostegno riequilibrato per gli agricoltori

19 Febbraio 2025
Un terreno - ph Pexels da Pixabay Un terreno - ph Pexels da Pixabay

Nella prossima, Pac, la Politica Agricola Comune, i pagamenti diretti saranno destinati in modo più mirato agli agricoltori che ne hanno maggiore necessità, con particolare attenzione alle aree con vincoli naturali, ai giovani, ai nuovi agricoltori e alle aziende miste. Lo afferma la Commissione Europea nel documento Visione strategica per il futuro dell’agricoltura, pubblicato oggi, che pone le basi per la PAC post-2027. Per ottimizzare il sostegno al reddito, Bruxelles sta valutando l’introduzione della degressività e del capping, misure che permettono di fissare un limite ai pagamenti diretti, considerando le diverse strutture e settori agricoli nei vari Stati membri.

Secondo la Commissione, tutti gli agricoltori continueranno a beneficiare degli eco-schemi, che saranno resi più semplici ed efficienti, nonché degli incentivi agli investimenti e degli strumenti per la gestione delle crisi e dei rischi. Tuttavia, i pagamenti diretti, primo pilastro della PAC, necessitano di una redistribuzione più equa. “È evidente che le risorse per i pagamenti diretti sono limitate, quindi devono essere assegnate a chi ne ha realmente bisogno. La domanda cruciale è: quali sono le persone e le aziende agricole che necessitano maggiormente di questo supporto?” ha dichiarato il commissario europeo all’Agricoltura, Christophe Hansen, in un’intervista rilasciata a un gruppo di media internazionali, tra cui Ansa, a margine della presentazione della visione strategica per l’agricoltura. Hansen ha sottolineato l’urgenza di riequilibrare il sostegno, anche in vista delle incertezze riguardanti il prossimo bilancio europeo lungo termine, la sua struttura e le risorse disponibili per l’agricoltura.

L’idea di fissare un tetto ai pagamenti diretti, accompagnata dalla redistribuzione e dalla degressività, è attualmente oggetto di discussione nella Commissione Europea. Tuttavia, si tratta di misure che Bruxelles aveva già tentato di introdurre nell’attuale Pac, ma che erano state respinte dagli Stati membri. Infine, viene promessa una maggiore flessibilità per gli agricoltori, mentre il sistema di condizionalità – ossia le buone pratiche agricole necessarie per accedere ai fondi – sarà semplificato per rendere la Pac più orientata agli incentivi.

Lollobrigida: "Bene nuova visione per l'agricoltura"

“Vogliamo esprimere soddisfazione per quanto presentato questa mattina dal Vicepresidente esecutivo della Commissione UE, Raffaele Fitto, e dal Commissario UE all’Agricoltura e all’Alimentazione, Christophe Hansen, riguardo alla nuova visione della politica agricola per l’Unione Europea. Si tratta di un vero e proprio cambio di rotta, netto e radicale, rispetto alle strategie degli ultimi cinque anni, che rincorrevano visioni ideologiche che appiattivano il Green Deal su una presunta tutela dell’ambiente, tutta a carico del sistema produttivo, con gravi criticità, soprattutto nel mondo agricolo”. Lo ha detto il ministro per l’agricoltura Francesco Lollobrigida. “Un lavoro che mette nero su bianco l’impegno che in questi due anni e mezzo l’Italia ha messo in campo, diventando protagonista nella conferenza dei Ministri UE, l’Agrifish, e con il prezioso lavoro della Presidente Meloni nel richiamare l’Unione Europea a un atteggiamento coerente con quanto certificato nei Trattati fondativi di Roma”.

“Dal documento presentato – prosegue il ministro – apprendiamo che la visione promossa dall’Italia ha finalmente trovato condivisione in quella della Commissione, superando l’ideologia Green dell’allora Vicepresidente Timmermans, che ha portato a gravi problemi ed a mobilitazioni per il mondo agricolo. Le tematiche che abbiamo affrontato in questi anni trovano finalmente spazio in questa nuova visione: dalla sovranità alimentare europea, considerata essenziale e non negoziabile, alla valorizzazione delle produzioni locali, fino al riconoscimento del ruolo centrale di agricoltori e pescatori. Quando in passato abbiamo sollevato questi temi, sia in Italia che in Europa, non sono mai mancate critiche e scetticismi. Oggi, la nostra visione non solo è diventata realtà, ma ha conquistato un ruolo centrale nel futuro dell’Europa. Un passo fondamentale per garantire un ricambio generazionale che consenta ai giovani di proseguire o avviare nuove imprese, ritrovando la speranza di un futuro nell’agricoltura”.