(ph Decanter.com)
Ma la neve fa bene alle viti? La domanda circola un po' tra gli appassonati del mondo del vino.
Soprattutto in questo periodo che tutta l'Italia, praticamente, è stata imbiancata. I rischi ci sono, certo, perchè le cellule delle viti funzionano male sotto i 10 gradi e le viti rischiano di morire se le temperature continuano a scendere troppo sotto lo zero. Le gelate invernali, dunque, sono un vero e proprio rischio per le viti. Tanto che nella zona di Chablis in Borgogna, si utilizzano irrigazioni di emergenza e macchine elettrcihe per riscaldare i vigneti. Nella regione di Ningxia in Cina, le viti sono sepolte in profondità nel terreno per proteggerle dalle temperature molto fredde che possono raggiungere anche i meno 35 gradi. Il rischio, però, sono le gelate inattese, come quelle che la scorsa primavera hanno colpito Borgogna e Champagne, o nel 2013 con bufere di neve che hanno praticamente distrutto interi vigneti in Abruzzo.
Ma sull'Etna non tutti guardano la neve con paura. Un agronomo di un'azienda etnea, che lavora sul Vulcano praticamente ogni inverno è coperto dalla neve, sostiene che la neve può avere i suoi vantaggi per le viti. “Sulle piante la neve può avere l'effetto devastante di bruciare le piante – dice l'esperto a Decanter – ma può avere immensi benefici per il suolo”. La Natura, insomma deve fare il suo corso. perché le viti immagazzinano questo freddo che poi consentirà una migliore germinazione in primavera, dando una buona annata. Ma non è tutto, visto che la neve porta azoto dall'atmosfera al terreno, e si scioglie in acqua in profondità nel terreno. Infine, la neve impedisce il congelamento del suolo e aiuta a mantenere la temperatura intorno allo zero. E contribuisce a proteggere la pianta da malattie indesiderate. Il problema rimangono le temperature sotto lo zero. “A meno 10 è un problema serio”.
C.d.G.