Ormai non se ne può più fare a meno. La passione per il cibo bello e buono è diventata contagiosa e i social si stanno trasformando in album fotografici di ristoranti, bar, pizzerie e trucks food.
Dovunque andiamo c’è un appassionato di Instagram che fotografa piatti fumanti per poterli condividere subito online. Il messaggio è a tutti gli amici e gli amici di amici, i followers e chi più ne ha più ne metta: eccomi, e mi godo un bel piatto di…
Non solo la condivisione di foto i cui soggetti principali sono i manicaretti che si gustano ha dato vita a una vera forma di food art contemporanea, ma arricchisce anche la visibilità degli esercizi che questi piatti li preparano.
Valorizzare la creatività e la qualità dei piatti ed essere protagonisti sono i risultati della fotografia mobile enogastronomica e le strutture ricettive sono le prime ad essere interessate a questa nuova forma di socializzazione. Secondo una statistica dell’inglese The Guardian, il 67% delle foto condivise sui social apparterrebbe alla categoria cibo, mentre secondo Webstagram su Instagram ci sono circa 103 milioni di foto sotto l’hashtag #food. Ottime notizie dunque per gli esercizi e gli operatori del turismo nel settore enogastronomico, perché tutti questi dati confermano che il web ha un potenziale enorme per incrementare il proprio business sia facendosi conoscere, sia per instaurare con i food lovers una relazione duratura e fidelizzarli.
Importante sarà farsi trovare sempre pronti, che i locali stessi siano social per creare condivisioni e buzz. Il sito è solo una vetrina, il vero potenziale è nelle mani dei social. Le condivisioni su Facebook e Twitter garantiscono visibilità e commenti, foto geolocalizzate faciliteranno l’arrivo dei clienti a destinazione. Le foto correlate al cibo sono quelle maggiormente commentate e condivise con 0.99 commenti e 2.98 condivisioni ogni 1.000 impression.
Instagram permette di realizzare anche video brevi (sia normali che con la tecnologia Hyperlapse) e può essere bene utilizzato per raccontare il dietro le quinte, come lo chef impiatta le sue creazioni oppure il momento della spesa per raccontare come avviene la scelta accurata degli ingredienti. Questo crea curiosità e contribuisce a creare una storia intorno al piatto che affascina più della foto stessa. A fare maggiormente uso di questo social sono i teenagers, ma sta crescendo l’uso di Instagram anche tra i giovani compresi nella fascia d’età 30- 40 anni.
Ristoranti, bar, pizzerie e food makers di tutto il mondo, condividete e socializzatevi.
I.d.L.