di Michele Pizzillo
La sensazione è quella di aver partecipato a un incontro tutto basato sull’ottimismo quello organizzato a Palazzo Lombardia, a Milano, per illustrare la presenza della Regione Lombardia a Vinitaly Special Edition in programma a Verona dal 17 al 19 ottobre.
Al punto da avere avuto l’impressione di partecipare all’avvio di una marcia trionfale del vino lombardo sui mercati internazionali e sul mercato domestico. D’altronde, le vendite confermano il trend positivo, visto che nei primi sei mesi del 2021 la richiesta estera è aumentata dell’11,7% e, quindi, in decisa ripresa rispetto allo scorso anno. Anche per gli acquisti domestici si parla di una crescita che è destinata a consolidarsi con la progressiva riapertura di pubblici esercizi e ospitalità, sulla spinta dell’incremento delle vendite nella grande distribuzione e della voglia sempre più diffusa di turismo enologico tra i viaggiatori italiani e stranieri. E – hanno sottolineato i protagonisti dell’incontro: dall’assessore regionale Fabio Rolfi al presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio, da Giavanna Prandini presidente di Ascovilo al direttore generale di FiereVerona Giovanni Mantovani – tutto sostenuto dalla voglia di valorizzare ulteriormente le peculiarità di una produzione assicurata da un territorio unico in termini di varietà, climi e terroir, che produce il 90% di vini a denominazione di qualità grazie a 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt. Insomma, a Verona, buyer, operatori del settore e giornalisti si troveranno al cospetto da una corazzata ben agguerrita per catalizzare l’attenzione sul vino della Lombardia. Che, poi, dice l’assessore Rolfi “è il prodotto che meglio rappresenta un territorio che può essere il simbolo della ripartenza economica di settori come agricoltura, turismo e fiere. La Lombardia può vantare un patrimonio di oltre 90 vitigni coltivati e una qualità dei vini sempre più conosciuta e apprezzata nel mondo. La sfida per il futuro è quella di esplorare nuovi mercati raccontando all’esterno il legame indissolubile tra vino e territori di Lombardia, le tecniche di produzione sempre più sostenibili e il lavoro agricolo che si cela dietro una etichetta. C’è sempre più voglia di Italia nel mondo e il Vinitaly sarà un’occasione eccezionale per i nostri produttori che intendono consolidare il mercato interno e avere modo di farsi conoscere all’estero”.
(Fabio Rolfi)
E, quindi, sembra che sia stata accantonata la pausa forzata del 2020 che, però, ha permesso di mettere a frutto uno straordinario spirito imprenditoriale per fare ricerca e adottare nuovi strumenti utili per aumentare ulteriormente i livelli qualitativi delle produzioni enologiche. Le oltre 3 mila imprese del comparto vitivinicolo, un quarto delle quali a guida femminile, hanno valorizzato la biodiversità per adottare strumenti avanzati finalizzati a migliorare la qualità delle produzioni e ottimizzare l’utilizzo delle risorse, a partire da quelle idriche. E, spesso, è stato evidenziato nel corso dell’incontro, si tratta di esperienze frutto della collaborazione tra istituzioni, mondo dell’impresa, università ed enti di ricerca attivi sul territorio, con la vitivinicoltura che è uno degli ambiti in cui queste sinergie trovano la loro massima espressione. Gli esempi sono numerosi: analisi della qualità delle uve e delle annate con rilevamenti satellitari, sensori intelligenti in vigna per tenere sotto controllo gli zuccheri, l’acidità e la maturazione delle uve, droni per monitorare gli appezzamenti di terreno, irrigazione di precisione, fino all’analisi delle singole zolle di terra.
E, quindi, non è un caso se a Vinitaly Special Edition, nello spazio espositivo realizzato da Regione e Unioncamere Lombardia, verrà allestita un’area degustazione per ospitare nove Master Class organizzate da Ascovilo, l’associazione dei Consorzi Vitivinicoli Lombardi, per fare conoscere meglio le singole produzioni. Questa novità, che scandirà i tre giorni della manifestazione, vedrà impegnati nella conduzione degli incontri di approfondimento esperti come Paolo Massobrio, Marco Gatti, Marco Sabellico, curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso e Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola. A loro il compito di decantare i vini presentati dai seguenti consorzi (assente Franciacorta): Consorzio Tutela Lugana doc, Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo, Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Consorzio Vini Mantovani, Consorzio Volontario Vino doc San Colombano, Consorzio Vini igt Terre Lariane, Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio di Tutela Vini di Valtellina, Consorzio Valtènesi, Consorzio Montenetto, Consorzio Valcamonica igt, Consorzio Garda doc.