di Clara Minissale
Un lavoro inarrestabile portato avanti per tutto l’inverno con un servizio di delivery che, per efficacia ed efficienza, ha suscitato l’interesse di pubblico e addetti ai lavori di tutta Europa e oggi un nuovo progetto, l’apertura di una enoteca, con l’intento di ridare leggerezza al consumo del vino.
Il Consiglio di Sicilia, ristorante di Donnalucata, gestito da Roberta Corradin e Antonio Cicero a pochi chilometri dallo splendido barocco di Scicli, nel ragusano, avrà a breve al suo fianco “La grande sete”. “Un nome scelto non a caso”, spiega Roberta Corradin che è anche scrittrice e giornalista e che, dopo essersi ispirata a Sciascia per il nome del ristorante, ha scelto un altro scrittore al quale è molto legata, Antonio Russello, siciliano emigrato in Veneto, per connotare la nuova enoteca. “Il nome è già un racconto di Sicilia – dice – come è successo anche per il ristorante. Vogliamo proporre ai nostri amici e clienti un modo diverso di vendere e di consumare il vino che andrà a braccetto con la letteratura ma sarà anche un po’ dissacrante perché negli anni il vino è stato trasformato in una religione e invece bisogna restituirgli il suo spazio di leggerezza. Il vino deve tornare a dare felicità”.
L’idea alla quale Roberta e suo marito Antonio, chef del “Consiglio di Sicilia”, stano lavorando è quella di creare spazi che possano strappare un sorriso ai clienti come ad esempio lo scaffale dedicato ai vini liquorosi e intitolato “Mia suocera beve”. “La nostra enoteca – dicono – sarà un luogo nel quale chiunque potrà trovare un vino adatto alle proprie esigenze o fermarsi a consumare un calice”. Lo spazio esterno del “Consiglio di Sicilia” ospiterà chi desidera fare una degustazione o concedersi un aperitivo in un’atmosfera informale con un piccolo menu pensato appositamente.
(ph Marcello Bocchieri)
Parallelamente, continuerà il servizio di delivery creato durante l’inverno “e che in 48 ore ci ha permesso di essere sulle tavole di tutta Europa – dice la Corradin -. Di fatto abbiamo avuto un’idea molto semplice, ma a suo modo rivoluzionaria: restituire poesia all’atto dell’abbattimento delle pietanze. Cosa che continueremo a fare per tutta l’estate perché daremo la possibilità a chi per esempio deve gestire famiglie numerose, con anziani o bambini piccoli, di poter avere senza sforzo una cena di qualità. Basterà ordinare la cena, venire a prenderla al ristorante, scaldarla a 180 gradi e portarla in tavola. L’unica differenza rispetto all’inverno sarà che per i mesi estivi il servizio sarà gestito solo localmente, senza spedizioni”. Ma non solo. Perché gli inarrestabili Roberta e Antonio hanno pensato anche a chi vuole stare in spiaggia senza rinunciare ad un pranzo sano, equilibrato e gustoso. “Abbiamo creato delle lunch box – dicono – adatte alla stagione e ad essere consumate al mare che si possono ritirare al ristorante e consumare comodamente in spiaggia”.