(Il castello di Cigognola)
di Emanuele Scarci
La famiglia Moratti esce dal Castello di Cigognola. E punta dritto sulla Sardegna. Esattamente sull'oristanese, al centro dell'isola, nelle aree viticole del Barigadu e del Mandrolisai, a ridosso della Barbagia.
Al momento il progetto d'investimento è top secret. Anche ieri, nel corso di una presentazione dei vini dell’Oltrepò pavese di Castello di Cigognola, l'azienda ha preferito glissare sul progetto sardo. Stella Holding dei Moratti controlla Stella Wines, cui fanno capo le attività vinicole della tenuta di famiglia: il Castello di Cigognola nel Pavese e le attività di Isteddu, che gestisce il business nell’area di vigneti storici della Sardegna. Stella Holding, con presidente Gabriele Moratti (figlio di Gian Marco e Letizia), ha avviato gli investimenti nel comprensorio rurale del comune di Neoneli. Il ceo di Stella Wines, Gian Matteo Baldi (manager di lungo corso, ceo in Sella & Mosca e direttore commerciale in Bertani e Feudi San Gregorio), ha acquistato quattro lotti (su 18) della zona artigianale di Neoneli per la costruzione della cantina e preso in gestione una decina di vigneti per una ventina di ettari.
Il comune di Neoneli in provincia di Oristano ha deliberato l'affitto e ha concesso a Isteddu (significa “stella” in sardo) la costruzione di una cantina di 6 mila metri cubi su una superficie di tremila metri quadrati. I vigneti presi in gestione sono lavorati da giovani del posto (il più vecchio ha 35 anni) che in futuro potrebbero avere un lavoro stabile. La cantina è una costruzione semplice, fatta anche con pietre del territorio. Ha un budget contenuto: 500 mila euro. E sarà pronta all'inizio dell'estate prossima. La prima vendemmia “è stata soddisfacente sotto l'aspetto qualitativo – commenta Baldi -. Siamo riusciti a tenere basso l'alcol, tra 12,5 e 13,5 gradi, e a ottenere una buona estrazione di polifenoli. Il nostro obiettivo è produrre vini fini con fermentazione spontanea”. La vendemmia però è stata scarsa: -40% e saranno prodotte appena 20 mila bottiglie. Ora il vino è in maturazione presso una cantina cooperativa in attesa che termini la costruzione di quella di proprietà. E’ previsto che sia immesso in commercio nel 2021.
Neoneli è stata riconosciuta Città del vino. Dietro questo marchio ci sono le varietà Monica, Cannonau, Muristellu e Nuragus prodotte da 130 viticoltori su un centinaio di ettari. E le famiglie affittuarie del progetto Isteddu cos'hanno prodotto? “Di tutto – risponde Baldi – Ora le varie produzioni vanno separate e valutate. Non posso fare un'etichetta ogni mille bottiglie. Eccezionale il vino di una vigna del 1906: ha prodotto poco ma il vino sarà di grande qualità”. Il polo del vino della famiglia Moratti è in posizione baricentrica rispetto a due delle acquisizioni più recenti realizzate da grandi produttori del Nord: Neoneli dista 140 chilometri da Alghero e da Sella & Mosca (600 ettari a corpo unico), rilevata per 62 milioni, nel 2016, dal gruppo Terra Moretti; mentre a Sud dista 170 chilometri da Cantina Mesa, nei pressi di Porto Pino, acquisita 2 anni fa da Santa Margherita. Infine, a soli 70 chilometria sud di Neoneli, si trova la tenuta Olianas del Gruppo fiorentino DCasadei (Castello del Trebbio nel Chianti Rufina e Tenuta Casadei in Alta Maremma), pioniere del vino in anfora. Ma in realtà il legame affettivo con la Sardegna della famiglia Moratti è antico, risale al 1962 con la nascita della raffineria di Sarroch, nei pressi di Cagliari. E da allora il legame non si è mai spezzato.