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Scenari

La Cina recluta 60 enologi dai Paesi produttori di vino, un progetto di due anni interamente spesato dal governo

29 Settembre 2014
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Il governo cinese assolderà un esercito di winemaker dai Paesi produttori di vino.

Il Bureau of Grape e Floricultural Industry dello Ningxia, una delle aree dove è maggiormente concentrata la produzione vitivinicola della Cina, ha diramato un annuncio di reclutamento. Il direttore, Cao Kailong, ha detto che saranno chiamati ben 60 enologi, invitati a rimanere nella regione per due anni. Il lungo soggiorno dei tecnici verrà interamente spesato dal governo stesso. L'obiettivo è quello di portare know how, di portare expertise nel luogo di produzione per aiutare l'industria del vino a svilupparsi. Questo tipo di progetto non è nuovo, è il proseguimento di un primo reclutamento avvenuto nel 2012, quando sette enologi da Paesi produttori di vino, erano un americano, un francese, uno spagnolo, un australiano, un sudafricano, vennero assoldati per una consulenza in loco e un iter di formazione che andava dalla gestione del vigneto alle tecniche di vinificazione in cantina. 

La regione del Ningxia è decisa, quindi, a migliorare il proprio status di territorio vocato alla produzione di vino di qualità. Le condizioni pedoclimatiche sembrerebbero favorevoli. Già colossi del wine e del beverage hanno puntato l'occhio su questa parte della Cina. Proprio Pernod Ricard ha investito nella regione acquistando una proprietà, la Helan Mountain. Si tratta poi di un territorio adatto anche alla produzione di bollicine, tanto che Moët Hennessy di Lvmh darà il via alla produzione, sotto il marchio Chandon, di vini frizzanti.

C.d.G.


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