La cantina Brugnano, guidata dai fratelli Francesco e Giuseppe, è partner di Connessioni, mostra che ha debuttato lo scorso sabato 25 giugno a Palazzo Drago Airoldi e che sarà visitabile fino al 15 luglio. Una personale di Simone Lingua, la prima a Palermo, curata da Tiziana Tommei, promossa da Domus Art Gallery Athens, patrocinata dal Comune di Palermo e realizzata grazie al contributo di Fondazione Pietro Barbaro. La mostra si compone di due parti tra loro connesse: da una parte il primo atto di un progetto più ampio legato alla città di Palermo, dall’altra una serie di opere cinetiche ed installazioni site-specific. All’interno del cortile del Palazzo, Brugnano accoglie i visitatori con un grande banco specchiato, ideato dall’artista.
“Il progetto di Simone Lingua ci ha convinti sin dal nome “Connessioni” – afferma il produttore Francesco Brugnano – perché per mezzo del vino e oltre al vino il nostro desiderio è quello di condividere una visione, mettere insieme energie, bellezza, persone, innescare un circolo virtuoso che ci porti a produrre emozioni positive, soprattutto per i visitatori stranieri che attraverso un’esperienza o un calice di vino, visitando la nostra terra, portano con sé, nel mondo, il ricordo di un’emozione unica”.
La mostra è la prima tappa di un progetto più ampio che si svilupperà in occasione del prossimo Festino di Santa Rosalia. In questo primo step, Palazzo Drago diventa strumento creativo, non mero contenitore o sfondo, e tutto si sviluppa attraverso il concept dello specchio, una costante dell’opera dell’artista. Lo specchio, con le sue molteplici potenzialità e poliedriche valenze, immerge attivamente il visitatore in una dimensione in cui confluiscono cinetica, rifrazione e alterazione della realtà. Connessioni multiformi, in un’esposizione che unisce, lungo un percorso che diviene metafora della contemporaneità, frammentato e stratificato, a tratti destabilizzante, ottenuto dalle superficie riflettenti.
“Connessioni è un esperimento. – spiega Simone Lingua – Ho immaginato le mie opere espandersi e moltiplicarsi in una miriade di frammenti. E così, come porzioni di specchio, invadere gli ambienti del Palazzo, secondo un ordine dettato dalle geometrie architettoniche e dalle opere. Dividere per riunire. Ogni frammento di specchio è uno strumento per instaurare nuove connessioni, tra le opere stesse, tra queste e l’ambiente, tra uomo e arte, e soprattutto tra gli esseri umani”.
Ad ispirare l’artista anche il prodotto di punta della cantina, Honoris Causa, Doc Sicilia Riserva. Quattro bottiglie cromate diventano parte dell’installazione, opera nell’opera, e acquisiscono valore artistico. Saranno vendute all’asta e il ricavato sarà interamente devoluto ad Agisci Palermo Onlus. “Abbiamo scelto di donare tutto ad Agisci Palermo Onlus perché è questo il senso più profondo del connettere, il dare”, dice Brugnano. Le modalità per partecipare all’asta saranno comunicate dalla cantina sulle proprie pagine social, dove sarà inserito un link per partecipare.
Doc Sicilia Honoris Causa è il rosso importante della cantina, il vino che ne ricorda il successo degli anni passati, capace di riscuotere consensi nei concorsi enologici e dalla stampa di settore. Un rosso complesso e capace di grande longevità. Honoris Causa Doc Sicilia, Riserva 2018 nasce da uve Nero d’Avola per il 90 % e Syrah per la restante parte. Affina in acciaio con macerazione sulle bucce per circa 12 giorni ad una temperatura di fermentazione di 26-30°C. Effettua la fermentazione malolattica e affina in barriques di rovere francese prevalentemente nuove per un periodo di 24 e successivamente in bottiglia. Si caratterizza per il colore porpora. Al naso un frutto pieno di marasca, fiori di rosa e viola, profumi di sottobosco e fungo accennato, con un principio di note balsamiche di pino selvatico.
La mostra Connessioni è parte di Contemporary Illusions, concept che mette in dialogo arte, architettura e natura mediante l’applicazione di specchi sulle superfici di edifici e monumenti storici delle principali città italiane. “Abbiamo lavorato diversi mesi alla realizzazione di questa personale ospitata a Palazzo Drago Airoldi. – commenta la curatrice, Tiziana Tommei – Si tratta della prima mostra di Simone Lingua a Palermo e, auspichiamo, l’avvio di un sodalizio con la città e il territorio al fine di consentire lo sviluppo di una progettualità più densa e stratificata”.
In occasione del prossimo Festino di Santa Rosalia, patrona di Palermo, l’installazione di Lingua interesserà l’assa che va da Porta Felice a Porta Nuova, lungo il Cassaro. Dopo Firenze, Roma, Pisa e Gaeta, ora a Palermo.