La quota export per gli Usa supera il 10 per cento del totale
I consumatori americani lo scelgono perché è italiano, classico e versatile, perfetto per cene con parenti e amici ma anche per festeggiare occasioni importanti.
Sono le carte vincenti dell'Amarone della Valpolicella oltreoceano, come emerge dall'indagine 2016 dell'Osservatorio commissionata dal Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella a Wine Monitor di Nomisma, che mappa il modello di consumo di vino in Usa. Questo, alla vigilia dell'anteprima dell'annata Amarone 2013, organizzata dal 28 al 30 gennaio 2017 a Verona dal Consorzio con la partecipazione di 78 aziende. Il mercato statunitense rappresenta la destinazione di oltre il 10% della produzione di Amarone, ricorda il presidente del Consorzio Christian Marchesini e se il 25% del campione della ricerca associa le caratteristiche distintive di questo vino alla qualita' e il 14% allo stile italiano, ci sono margini per aumentare le performance per gli altri vini della Valpolicella.
Tra gli altri dati dell'Osservatorio, emerge che il 3% dei red wine consumer cita spontaneamente l'Amarone come primo vino rosso italiano a cui pensa e un ulteriore 2% cita la denominazione Valpolicella; se si restringe il campo a coloro che consumano vino rosso italiano, si sale al 4% per l'Amarone e al 2,4% per la doc Valpolicella. Infine se posto di fronte a un elenco di vini rossi italiani, l'11% degli americani riconosce e dichiara di aver consumato almeno una volta nell'ultimo anno il Valpolicella e il 10% l'Amarone negli ultimi 12 mesi; leggermente piu' basso il tasso di penetrazione del Ripasso e del Recioto, rispettivamente 9% e 6%. Complessivamente, il 17% dei consumatori americani ha bevuto almeno una volta i vini della Valpolicella.
C.d.G.