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Scenari

Italiani, popolo di tradizionalisti: margherita, diavola e capricciosa le pizze preferite

17 Gennaio 2024
Torna Pizza in piazza Torna Pizza in piazza

Il 17 gennaio è la giornata mondiale della pizza (World Pizza Day) che celebra il piatto italiano più amato del mondo. Insomma, un piatto simbolo di un Pese che, da sempre, sforna varie tipologie di pizza: dalla classica napoletana a quella a ruota di carro, da quella cotta nel forno a quella fritta, ripiena o gastronomica, dalla focaccia alla pinsa romana. E sì, perché la celebrazione non esclude nessuna varietà di pizza che nelle sue svariate versioni probabilmente è un cibo quotidiano. Anche il giorno scelto per la celebrazione è significativo, visto che il 17 gennaio è la festa di Sant’Antonio Abate, Santo Patrono del fuoco e quindi protettore dei fornai e dei pizzaioli. Da secoli a Napoli, città simbolo della pizza, ogni famiglia si riuniva la notte del 17 per accendere un fuoco propiziatorio. Come sappiamo tutti, il fuoco è un elemento importante per la pizza ed ecco il collegamento con Sant’Antonio Abate.

Il World Pizza Day del 2024 si arricchisce da una importante ricerca di Just Eat, che ha analizzato l’andamento degli ordini della pizza che nel 2023 sono stati calcolati in quasi 5,5 milioni di chili per un totale di oltre 5.800 chilometri, una distanza che equivale ad arrivare da Roma al Polo Nord. E con simpatici quadretti come “la pizza è in grado di migliorare l’umore, soprattutto dopo la malinconia del Blue Monday, ossia il giorno più triste dell’anno. Tale pietanza permette ai pizzaioli di dare spazio alla creatività, soddisfacendo i gusti di tutti, a partire dalla classica margherita fino ad arrivare a proposte con ingredienti più ricercati”. Poi si scopre che le pizze più ordinate dagli italiani sono tre grandi classici – l’intramontabile pizza margherita, la diavola e la capricciosa -, a cui seguono la pizza con i wurstel, con la salsiccia e con prosciutto o vegetariane come la pizza bufala, quattro formaggi, la marinara e la quattro stagioni. Non manca poi la possibilità di personalizzare la propria pizza con l’opzione “Componi la tua pizza”.

La ricerca di Just Eat esamina anche le scelte locali così si scopre che la regina indiscussa in tutte le città è la pizza margherita, anche se i romani ne sono i maggiori consumatori aggiudicandosi la medaglia d’oro. Nella città della pizza per eccellenza, Napoli, la tradizione la fa da padrona con grandi classici campani come la cosacca, la marinara, la pizza salsiccia e friarielli e la pizza fritta. Napoli è anche la più tradizionale delle città italiane quando si parla di pizza, con Margherita e Marinara che costituiscono quasi il 40% di tutti gli ordini di pizza. A Firenze le pizze più amate sono rappresentate da alternative molto gustose con sapori decisi come la diavola, la quattro formaggi e quella con salsiccia. A Roma, invece, primeggia la pizza boscaiola e, tra le curiosità più affascinanti, la pizza amatriciana e la pizza fiori di zucca e alici. Mentre a Milano la margherita e la diavola mantengono la loro popolarità, ma si sta facendo strada la pizza personalizzabile. Mentre a Palermo sono molto richieste la pizza romana, quella con le patate e la pizza al pistacchio.

La ricerca prende in esame il consumo delle pizze dolci che hanno conquistato un posto di rilievo nel panorama gastronomico con quella con crema spalmabile alle nocciole, crema spalmabile alle nocciole e mascarpone, crema spalmabile alle nocciole e cocco, con crema spalmabile alle nocciole e granella di pistacchio offre una combinazione armoniosa tra il gusto intenso della crema e la delicata croccantezza del pistacchio.
Si parla anche degli ingredienti più amati dai consumatori per aggiungere un tocco di sapore in più e delle bevande più idonee da consumare con la pizza visto che non esiste pizza senza bevanda. Al primo posto, la bevanda gassata per eccellenza, declinata nella sua versione senza zuccheri, accompagna la pizza con la sua effervescenza vivace. Segue la bevanda all’arancia, che aggiunge un tocco di dolcezza agrumata, la birra che si colloca come scelta versatile in grado di sposarsi con la complessità degli ingredienti della pizza; infine, l’acqua naturale minerale e il tè alla pesca.

In una città come Milano dove le pizzerie vengono aperte ad un ritmo davvero frenetico, ha la sua ragione la scelta di Maiora Solutions, startup  specializzata nello sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale e analisi avanzata dei dati per aziende, di individuare i quartieri dove conviene di più degustare questo cibo così tanto amato. Così attraverso Resmart, il primo strumento di intelligenza aumentata dedicato al mondo della ristorazione, la società fondata da Andrea Torassa ed Emilio Zunino ha analizzato i delivery menù di oltre 100 pizzerie milanesi, nei 10 quartieri cittadini, per valutare in quali zone i prezzi sono più vantaggiosi, confrontandoli con i menù proposti nel biennio precedente. Dallo studio emerge che nel 2023 il costo medio di una pizza margherita, a Milano ovviamente, è stato di 7,80 euro, prezzo cresciuto del 13% rispetto al 2022 e del 16% rispetto al 2021. Sempre secondo Resmart i quartieri oggi più cari sono il centro, dove la margherita costa mediamente 9,40 euro e l’area di Porta Romana-Cadore-Montenero dove il prezzo è pari a 9,20 euro mentre a Famagosta-Barona e Ghisolfa-Cenisio bastano 6 euro per la stessa pizza. Spostandosi nell’area Navigli-Bocconi, il costo medio della margherita nel 2023 è cresciuto dell’8% rispetto al 2022 e oggi si ferma a 7,80 euro. Tuttavia, l’aumento è ben più rilevante se si compara il prezzo corrente con quello del 2021: in questo caso la crescita tocca il +27%.