Le sette eccellenze del vino Made in Italy hanno già cominciato concretamente a ‘fare sistema’ per decollare verso e oltre l'Expo di Milano puntando all’estero e ad essere una accademia per consolidare il settore, dalla formazione alla valorizzazione dei territori.
Non più aziende concorrenti, ma alleate sotto il nome di Italian Signature Wines Academy, un ambizioso progetto per conquistare assieme nuovi mercati, soprattutto esteri e laddove la presenza italiana non è ancora ben radicata.
“Abbiamo pensato di poter fare squadra per poter pensare ad un futuro molto importante – dice Marilisa Allegrini – Al ProWein abbiamo condiviso uno spazio comune e pensiamo che questo sistema sinergico ci darà facilità di accesso ai mercati esteri. Ad Expo avremo spazi0 all’interno dei Eataly e poi andremo al Vinexpo di Bordeaux. Stiamo anche valutando l’ipotesi di fare incoming, perché ognuna delle nostre aziende ha residenze importanti per farlo. L'ospitalità permette di far conoscere e valorizzare al meglio le nostre produzioni. Abbiamo anche firmato un protocollo d’intesa con l’Università Iulm di Milano per formare giovani che vogliono entrare nel mondo del vino, perché ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale per il nostro mondo la comunicazione”.
Ad un anno dall’embrione di idea di aggregazione nato proprio al Vinitaly di Verona, il club di eccellenza si è già consolidato con azioni comuni e dai cinque fondatori – Allegrini (Veneto), Feudi di San Gregorio (Campania), Fontanafredda (Piemonte), Marchesi de’ Frescobaldi (Toscana) e Planeta (Sicilia), si è saliti a sette con il recente ingresso di Arnaldo Caprai (Umbria) e Villa Sandi (Veneto), di cui abbiamo dato notizia (leggi qui).
Una sorta di Nazionale dell’eccellenza del vino italiano nel mondo che produce 40 milioni di bottiglie l’anno di vini di alta qualità, ha un fatturato di circa 250 milioni di euro ed una esportazione che supera il 60%.
A proposito di Accademia, Giovanni Geddes da Filicaja, amministratore delegato del gruppo Frescobaldi, ha detto che “vogliamo lavorare nella formazione del personale del mercato, del marketing, delle strategie soprattutto di comunicazione. E non pensiamo solo ai nostri dipendenti, ma anche ai giovani, con occasioni di stage, e alle piccole medie imprese”.
Roberto Bruno, manager di Fontanafredda, ha citato “il forum che si è appena svolto a Verona tra tutti gli export manager delle sette case vinicole di Italian Signature Wines Academy per uno scambio di esperienze e conoscenze sui mercati. Quello delle sinergie commerciali è un tema forte e distintivo rispetto ad altre realtà. L’Italia è il nostro brand e coglieremo l’Expo 2015 come occasione straordinaria per un grande spazio di visibilità”. “Tutte queste comuni strategie e azioni”, ha sottolineato Antonio Capaldo, titolare di Feudi di San Gregorio, “dimostrano la concretezza del nostro progetto. È questo quello che ci caratterizza”.
E che l’idea di “fare squadra” in modo concreto sia rilevante lo ha sottolineato anche Alessio Planeta, titolare dell’omonima casa vinicola siciliana. “Fare impresa in Sicilia non è facile perché siamo lontani. Questa è una iniziativa straordinaria che accorcia le distanze: stare assieme per noi vuol dire non solo scambiare informazioni e conoscenze, ma essere più vicini al mondo”.
E poi le due case vinicole appena entrate in Italian Signature Wines Academy. “Con le nostre qualità ci sono molte potenzialità da esprimere” ha detto Giancarlo Moretti Polegato, proprietario di Villa Sandi, sottolineando che “questa associazione, che muove sinergie tra aziende già ben orientate sull’estero, sarà di esempio per altre imprese del settore”. Marco Caprai, titolare della Arnaldo Caprai, ha posto in evidenza che “il vino italiano ha bisogno di queste iniziative anche per avere reti forti”. Ma ha anche rilevato che “siamo famiglie cui piace fare impresa e questo ci aiuta a continuare”.
Francesca Landolina