Le difficoltà che sta attraversando l’Istituto regionale Vini e Oli di Sicilia, a causa dei tagli decisi dall’Assemblea Regionale con la Finanziaria Bis, rischia di avere un effetto boomerang sulle cantine che si avvalgono dell’Irvos per effettuare le analisi enochimiche nei laboratori di Palermo, Marsala, Alcamo, Milazzo (accreditati dall’ente unico nazionale per l’accreditamento ACCREDIA) per la certificazione dei parametri enologici che spesso fanno da prezioso corredo per i vini che vengono esportati.
Per le piccole e grandi aziende vitivinicole l’Irvos rappresenta, quindi, una garanzia super partes importantissima. La notizia della chiusura dei laboratori di Milazzo per le aziende che operano nella parte del messinese suscita, quindi, non poche preoccupazioni. A lanciare l’allarme è Enza La Fauci, donna del vino di provata esperienza che su questo argomento ha molto da dire: “La chiusura avrebbe delle conseguenze negative molto gravi. Significa non avere più un laboratorio regionale di riferimento per poter analizzare non soltanto i vini, ma anche le uve o i mosti durante la vendemmia”.
Rimarrebbero allora i laboratori privati: “So che qualche laboratorio privato effettua le analisi enochimiche, ma per noi il riferimento è sempre stato il laboratorio di Milazzo dell’IRVOS. Io mando molti dei miei campioni al Gruppo Matura, in provincia, di Firenze di cui fa parte il mio enologo Emiliano Falsini. Qui fanno le analisi sui miei vini quando dobbiamo fare gli assemblaggi e gli imbottigliamenti. Durante la vendemmia, in caso di emergenze per fare le analisi sulle uve o sui mosti in fermentazione, l’IRVOS di Milazzo rappresenta il nostro unico riferimento perché in quei casi bisogna intervenire tempestivamente. Non è possibile, infatti, aspettare ventiquattro ore per il trasporto. Per non parlare delle esportazioni. Lo scorso anno ho avuto una lunga trattativa con alcuni giapponesi. Per esportare in Giappone sono necessarie delle analisi fatte, appunto, da un ente certificato come l’RVOS. Con la chiusura del laboratorio di Milazzo come faremo per le certificazioni ai fini dell’export?”
In realtà secondo Enza La Fauci questo laboratorio non soltanto non andrebbe chiuso, ma andrebbe potenziato: “ Il personale è eccessivamente ridotto. Ci sono soltanto tre persone. Due sono addette all’amministrazione, mentre una terza si occupa delle analisi. Troppo poche per il lavoro che c’è da fare. Avere dunque un laboratorio che non chiuda in primis e che non funzioni a singhiozzo, come è stato fino ad oggi, è per noi di vitale importanza”.
Lucio Monte, Direttore Generale dell’Irvos, aveva già raccontato a Cronache di Gusto le difficoltà a cui l’ente sarebbe andato incontro e gli impedimenti che sarebbero sorti per fare le certificazioni, non potendo comprare i reagenti o per sostenere i costi di una giuria di degustazione. Adesso, a complicare una situazione già difficile da sostenere, la conferma della chiusura del Laboratorio di Milazzo per contenere i costi.
Una decisione, però, che non dovrebbe essere definitiva. Lucio Monte ha infatti affermato la volontà da parte dell’Istituto regionale Vini e Oli di Sicilia di trovare nella città in questione, un altro locale presso un ente pubblico da utilizzare magari in comodato d’uso. Una questione difficile da dipanare che speriamo trovi presto soluzione per evitare pesanti conseguenze per le cantine che operano nella zona del messinese e che rappresentano una preziosa risorsa anti crisi grazie anche alle esportazioni.
Rosa Russo