Inverno gelido ed estate torrida: la sequenza di queste condizioni meteorologiche rischia di avere un impatto pesante sui prezzi del grano. Che, secondo alcuni analisti, potrebbe tornare ai picchi del 2012. E un peggioramento delle condizioni climatiche potrebbe ulteriormente aggravare la condizione.
L'allarme arriva dal Wall Street Journal, che cita diversi analisti del settore, secondo i quali “ogni ulteriore calo delle forniture potrebbe condurre il mercato in condizioni di grossa scarsità di offerta”, con un evidente impatto sui prezzi di grano e cereali e ripercussioni a catena su quelli di pane e pasta, ad esempio. Secondo il rapporto la produzione è in sofferenza in Unione Europea, Russia, Stati Uniti, Canada, Ucraina, Pakistan Australia e Turchia. Il Ministero dell'Agricoltura a stelle e strisce ha già stimato che la produzione globale di grano calerà da 758 milioni di tonnellate della raccolta 2017-18 a 730 milioni per il 2018-19. Il Canada ha appena tagliato le stime di produzione di 300.000 tonnellate, rispetto ai 30,3 milioni di tonnellate previsti solo nel luglio scorso.
C.d.G.