di Emanuele Scarci
Aziende del vino preoccupate dal tam tam sulla prossima uscita del direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani.
“Mr Vinitaly” sarebbe sul punto di rassegnare le dimissioni, forse a fine anno, come scrive ItaliaOggi. Oppure dopo aver firmato il bilancio 2021. Forse rimarrà come consulente. La notizia non è ufficiale, Mantovani non rilascia dichiarazioni, ma da settimane i rumor sono continui. Al momento circolano alcuni nomi come possibili successori. Alcuni big del vino temono che l’abbandono del timone da parte di Mantovani possa pregiudicare la ripresa di Vinitaly che, in aprile, dovrà affrontare il riavvio dopo due anni di pandemia e la buona prova fornita dalla Special Edition.
Epilogo scritto
L’epilogo del braccio di ferro tra comune di Verona e Fondazione Cariverona (secondo azionista con il 24,1%) si era intuito lo scorso maggio, quando Fondazione Cariverona sottoscrisse l’aumento di capitale pro quota (7,2 milioni) e parlò di apertura di un tavolo tecnico. Questo avrebbe dovuto trovare una soluzione alle tre condizioni poste da Fondazione Cariverona ed esposte con chiarezza dal vice presidente vicario Bruno Piazzola: cambio dello Statuto, togliendo la clausola di gradimento per l’ingresso di nuovi soci nonché prevedendo una maggioranza qualificata in caso si decida di vendere singoli marchi fieristici; ricambio e rafforzamento dei vertici manageriali; utilizzare l’aumento di capitale solo per nuovi investimenti e lo sviluppo della società. In un primo tempo, in aprile, il sindaco Sboarina aveva definito le 3 condizioni inaccettabili. Ma poi si era aperto il tavolo tecnico che, secondo Piazzola, avrebbe deciso se e quali indicazioni di Cariverona avrebbe recepito nelle modifiche statutarie. Entro la fine dell’anno.
Una vita in fiera
Mantovani è stato assunto all’Ente Fiere di Verona nel 1985 e nel 2001 è nominato direttore generale. In 20 anni al vertice, Mantovani è stato uno dei principali artefici del successo del polo fieristico veronese e, in particolare, del boom di Vinitaly, di Marmomac e Fiera Agricola. Il principale autore del processo d’internazionalizzazione del polo scaligero, rimasto incompiuto per la pandemia. Il bilancio 2019 è stato il migliore della storia di Veronafiere. Forse l’unica “pecca” dei 20 anni di Mantovani è stata l’estrema prudenza nella strategia delle acquisizioni. Recentemente lo stesso top manager aveva raccontato, con un certo rammarico, il fallito matrimonio con la Fiera di Vicenza: “Eravamo vicini al closing con una valutazione nella forchetta 26-34 milioni e con l’obiettivo di 30. Ma, alla fine, non se ne fece nulla. Peccato perchè il nostro debito più quello di Vicenza sarebbe stato sostenibile, meglio di altri”. Nell’ottobre 2016 Vicenza trovò un’intesa con Rimini Fiera e nacque Italian Exhibition Group.