In Nigeria è Champagne mania.
Nel Paese governato dalle lobby del petrolio (ottavo esportatore dell'oro nero nel mondo) e afflitto da drammi umanitari è schizzato il alto il consumo di bollicine francesi, sono stati raggiunti i19milioni di euro lo scorso anno. Il dato è riferito ovviamente ad un consumo di una piccolissima elité. Il maggior numero di bottiglie vendute si concentra nei night e locali notturni dove non si badano a spese per bottiglie di Moët&Chandon Nv o di Cristal o di Dom Pérignon. Si fa a gara per offrire cuvée prestigiose. Lo Champagne è diventato uno status symbol. Impera nei party. Exploit dovuto alla crescita del comparto musicale e cinematografico.Personaggi del mondo dello spettacolo, artisti, attori e star dell'Hip Hop sono i primi consumatori e testimonial “indiretti” del vino francese.
Si prevede che nel 2017 le vendite supereranno i 30milioni di euro. Dal target di riferimento si deduce che non si tratta di consumo consapevole e lo Champagne viene utilizzato a questa latitudine come strumento di ostentazione del proprio prestigio. Non c'è ancora una cultura del vino radicata in Nigeria, però dalle ultime statistiche che hanno preso in esame il mercato del vino promette grossi numeri. E' stato stimato che il valore dell'industria del vino nel 2015 toccherà i 300milioni di euro. La classe alta beve sempre di più vino, soprattutto rosso che rappresenta il 74% delle vendite, e anche alcolici. Si ricercano etichette pregiate, che hanno ricevuto premi, bottiglie costose. Ad essere più acquistati sono poi anche i vini sudafricani. I canali preferenziali di vendita sono gli hotel di lusso e i locali esclusivi delle principali città del Paese. Il consumo è confinato in questi ambiti.
C.d.G.