In Campania tanti trasferimenti in vista che disegnano una nuova geografia della ristorazione. Sono molti i nomi degli chef che hanno trovato una nuova “casa” o che sono prossimi al cambio di guardia e che hanno reso questo inizio di gennaio particolarmente movimentato.
La prima cosa che viene da pensare è: come mai tanto fermento? Senza dubbio la ristorazione è un settore in continuo movimento e il cambiamento è sinonimo di evoluzione, ma le risposte potrebbero essere molto diversificate, a parte la solidità delle realtà ristorative familiari, che si differenziano dalle imprese con dipendenti dove è sempre più evidente – fatte le rare e dovute eccezioni – il bisogno o la voglia di percorrere strade a tempo e giocare le partite puntando ad avere in campo il miglior giocatore. Al contempo i cuochi e gli chef vanno in cerca di nuove esperienze che gli consentano di trovare una nuova espressività personale o stimoli che riescano a spronarli verso i loro desideri. Una sorta di partita a dama, dove tutti partono dall’essere semplici “pedine”, tutti con le stesse potenzialità e gli stessi limiti, ma che aspirano ad arrivare dall’altra parte della barricata. Tutti che provano a scalare la scacchiera per raggiungere uno status, un superamento di un limite, un’evoluzione.
Già da inizio dicembre 2023, lo chef Domenico Iavarone, che dal 2017 aveva preso le redini del Josè Restaurant con l’apertura della storica villa vesuviana e dove nel 2019 aveva conquistato una stella Michelin, ha cambiato prospettiva e assume il comando della brigata dello Zest del Grand Hotel “La Favorita” di Sorrento. Al suo posto è subentrato Alberto Annarumma che sarà il nuovo responsabile del Ristorante Josè. Altro cambio appena annunciato riguarda lo chef stellato Roberto Allocca, che dopo quattro anni al Marennà, il ristorante dell’azienda Feudi di San Gregorio, ha intrapreso una nuova sfida nel cuore di Positano, approdando all’Hotel Le Agavi, che fino a poco tempo fa aveva come protagonista della cucina Luigi Tramontano. Luigi Tramontano e la moglie Nicoletta Gargiulo, donna di sala e cantina, hanno infatti preso la decisione dopo sette anni alle Agavi di Positano di inseguire il loro sogno e aprire il loro ristorante a Gragnano, che dovrebbe vedere la luce prima di Pasqua. Altro cambio di “coppia” ha riguardato il Tre Olivi di Paestum.
Al Tre Olivi, il ristorante stellato del Savoy Hotel&Spa, la coppia Giovanni Solofra e Roberta Merolli, dopo quattro anni e due stelle Michelin in un colpo solo – seppur orgogliosi del lavoro fatto a Paestum – hanno deciso di cambiare aria: la destinazione è ancora “segreta”, ma sembra probabile una direzione verso il centro-nord, per un loro nuovo progetto di vita. Al loro posto approda Oliver Glowig, assumendo la guida del Tre Olivi. Per lui un ritorno in Campania, dopo tappe nel Lazio, in Umbria e in Canada.
Ancora Francesco Franzese, ha lasciato dopo quattro anni il Rear di Nola e anche lo chef Carlo Spina ha deciso di prendere una strada diversa lasciando il ristorante stellato Veritas di Napoli, dopo aver riconfermato la stella precedentemente conquistata da Gianluca D’Agostino. Anche qui per la sostituzione girano solo voci di corridoio, ma sembrerebbero ancora a “piede libero” gli chef Marco Caputi, che dopo 9 anni di collaborazione e una stella Michelin conquistata, ha lasciato il ristorante Maeba di Ariano Irpino e Luigi Lionetti che ha lasciato il ristorante stella Michelin Le Monzù dell’hotel Punta Tragara di Capri, in cui ha conquistato la prima stella.
In definitiva un inizio anno con il botto e con tante nuove prospettive all’orizzonte. È evidente che in diversi dei casi esaminati, c’è la voglia di cambiare o creare una propria realtà che rispecchi in toto la crescita personale e le esperienze acquisite. E come ricordano le parole di Confucio: “Solo i più saggi o i più stupidi degli uomini non cambiano mai.”