Come si inserirà la Puglia sullo scenario nazionale ed internazionale dello sviluppo rurale?
A dirlo è il nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Ecco le novità in anteprima.
Nonostante l’attesa dettata dalla concertazione per la nuova Pac, slittata al 2015, la Puglia non resta a guardare e con il “Documento preliminare strategico per la programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020” ci anticipa le azioni strategiche per lo sviluppo ed il rafforzamento delle politiche rurali regionali.
Non sappiamo ancora quale sarà il budget messo a disposizione per la nuova progettazione, ma sappiamo che quello previsto per la passata programmazione 2007-2013 (dotazione finanziaria pubblica di poco inferiore a 1,6 miliardi di euro) ha portato “buoni frutti” per l’agricoltura pugliese, in termini di posizionamento della regione sullo scenario nazionale ed internazionale, tra cui la consacrazione tra le Top Ten Wine Destination nel mondo. Ma non bastano i successi e la regione lo sa, perciò , attraverso una analisi critica dell’esperienza passata, delinea le nuove strategie del comparto. Parole chiave della nuova programmazione: concertazione tra gli attori della filiera, integrazione degli operatori dello scenario produttivo nel complesso e dialogo infra-generazionale. Le best practice locali entrano in scena come interlocutori diretti per creare la cosiddetta “Comunità delle esperienze” dove la partecipazione è aperta e corre in soccorso delle istituzioni.
Se si parla di filiera, quindi, non si può prescindere dal supporto, anche in questa programmazione, delle nuove generazioni (come già fortemente voluto dal “Pacchetto Giovani” che ha supportato 2.000 agricoltori sotto i 40 anni). Il supporto alla nuove imprese, poi, arriverà anche con la creazione di una “banca della terra”, con lo scopo di promuovere l’accesso al capitale fondiario e l’irrobustimento della formazione degli operatori del settore con la creazione di laboratori di innovazione e optando per la formazione “on the job” .
Questa visione del “Sistema Puglia”, come rete ed integrazione delle filiere produttive, quindi, ben si abbina al progetto di valorizzazione e tutela della qualità del prodotto agroalimentare della regione, già profondamente voluta e rilanciata ad esempio con il Marchio dei Prodotti di Puglia. L’attenzione per la sostenibilità ambientale non è da meno, e il nuovo Psr intende rafforzare la tutela dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio facendo scendere in campoazioni di “forte impatto”. Tra le attività previste, innanzitutto, lo sviluppo di colture a basso fabbisogno idrico e l’incremento di quelle biologiche.
Lucrezia Balducci