Il Vino Nobile di Montepulciano è un vino a completo impatto zero. Lo certificherà a breve, si prevede entro aprile, una piattaforma progettata dall'Università Marconi di Roma che lavora sui parametri dettati dalla norma Equalitas.
Il sistema, che vede impegnate tutte le aziende produttrici di Vino Nobile di Montepulciano, è stato presentato al Teatro Poliziano di Montepulciano nel corso del Seminario “Nobile e Sostenibile” promosso dai partner del Progetto integrato di filiera di cui il Consorzio del Vino Nobile è tra i promotori. “Abbiamo voluto questo primo appuntamento per illustrare le modalità di lavoro in questa fase di raccolta dati – spiega il Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Piero Di Betto – per poi tra qualche mese ripresentarci con la certificazione vera e propria con l'obiettivo di diventare, come fu allora per la Docg e il sistema dei controlli nel 1980, la prima denominazione pioniera e modello per altri territori del vino in Italia e non solo”. Il “modello Vino Nobile”, così lo ha definito il presidente di Federdoc ed Equalitas, Riccardo Ricci Curbastro: “Qui i produttori e l'amministrazione, insieme al Consorzio, hanno capito forse prima di altrove che investire nel territorio e nella sua sostenibilità rappresenta il futuro di quel territorio, dal punto di vista economico perché dal vino si crea un indotto non indifferente e questo è da seguire come un modello per tante altre realtà vitivinicole italiane. Montepulciano sarà così uno dei primi distretti della sostenibilità italiani e nel mondo ad avere una vera e propria certificazione a riguardo secondo i dettami della norma oggi più completa a livello internazionale, Equalitas”. Il progetto è stato realizzato da un gruppo di lavoro partecipato dalla già citata Università Marconi di Roma, la Cia Toscana, Qsr srl di Montepulciano, la Fattoria del Cerro del gruppo Unipol-Sai, la cantina Salcheto ed in qualità di capofila la Vecchia Cantina di Montepulciano scrl.
C.d.G.