Acceso dibattito all'Expo al convegno organizzato da Eataly. La replica di Angelo Gaja: “Eppure i consumatori chiedono una bottiglia che dentro abbia sempre meno chimica”
(Angelo Gaja ed Attilio Scienza)
Il vino naturale? Non esiste.
Lo dicono Attilio Scienza e Vincenzo Gerbi, due professoroni di rango, il primo di Viticoltura a Milano, l'altro di Enologia a Torino che hanno avviato in modo scoppiettante il dibattito organizzato da Eataly e Padiglione Italia dal tema “Proviamo a definire il vino naturale e … innaturale”. Il palcoscenico é quello di Expo. E la frase è di quelle shock. Che scatenano un vespaio. Ma andiamo per ordine.
Secondo Scienza naturale “è tutto ciò che nasce e si sviluppa senza l’intervento dell’uomo. Nel caso del vino, che prevede comunque un minimo intervento dell’uomo, insomma di naturale ci sarebbe ben poco.
Ha rincarato la dose Gerbi: “Il vino non è un prodotto naturale e farlo affidandosi alle fermentazioni spontanee è un modo poco sicuro di fare il vino. Giusto usare i propri lieviti, ma a patto che siano buoni, perché nella produzione enoica non ci si può affidare al caso, dobbiamo lavorare nella consapevolezza di produrre un buon prodotto, che sappia stare sul mercato”.
Ma il vino naturale comincia ad avere un buon appeal sul mercato. Al dibattito è intervenuto anche il piemontese Angelo Gaja, tra i big della produzione di vino italiano nel mondo. “Naturale è un termine che mi piace molto – ha sottolineato -. Oggi i consumatori cercano un vino che abbia sempre meno cose, meno chimica all’interno della bottiglia. Il vino naturale è una sfida, per noi tutti. Chi si mette sulla strada del vino naturale comunque si mette sulla strada giusta, porta con sé la voglia di lavorare meglio in vigna ed in cantina”.
Nel mondo del vino c’è, secondo Gaja, ancora tanto da fare. E l’idea di inserire una micro-tassa ogni bottiglia da destinare alla ricerca proposta da Scienza, piace tanto a Gaja.
Insomma dall’Expo il dibattito sembra essere iniziato. Il vino naturale è un bellissimo argomento che affascina addetti ai lavori e noi. E se, come ha detto il ministro Maurizio Martina seduto tra il pubblico, “il vino italiano ha un tratto di originalità che lo contraddistingue dal resto”, Walter Massa, vignaiolo-enologo dei Colli Tortonesi la pensa così: “Il vino è una grande cosa quando si fa in maniera naturale, perché in una produzione equilibrata dentro al grappolo c’è già tutto, e dietro, per fare un grande vino, ci deve essere un produttore che sappia essere fine biologo e grande comunicatore. Per questo non dobbiamo correre, ma vivere la vigna giorno dopo giorno”.
Allora cos’è il vino naturale? È possibile? Noi pensiamo di sì…
C.d.G.