“Il sommelier del futuro è donna, scommette sugli abbinamenti vino-cibo, sa sorprendere e parla al cuore”: è questa la tendenza emersa nel corso del convegno “La Vite è Donna: dal Barolo al Nero d'Avola”, organizzato dalle Donne del Vino a Portopiccolo, centro turistico sulla costa friulana.
Qui 80 Donne del vino di tutta Italia hanno presentato 160 etichette in una degustazione nel Pavillon vicino al lungomare che ha richiamato numerosi appassionati di vino, professionisti, giornalisti. L'organizzazione è stata a cura della delegazione Le Donne del Vino Friuli Venezia Giulia, guidata da Cristiana Cirielli. Al taglio del nastro anche la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani: “È la più grande degustazione al femminile mai realizzata”, ha commentato.
La degustazione è stata preceduta da un convegno in cui si è parlato di maitre e sommelier al femminile. Le proposte emerse sono tre: scegliere il vino con il cibo, introdurre gli abbinamenti nei menu e proporli in sala con il servizio al bicchiere. A lanciarle la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini: “Le donne sono circa il 30% dei sommelier italiani e continuano ad aumentare nei corsi per chi assaggia e serve il vino così come fra gli studenti delle scuole alberghiere. Tuttavia la presenza femminile fra chi si occupa del vino nelle sale dei ristoranti è ancora scarsa specialmente fra i 'main chef sommelier' cioè i manager di strutture grandi. Per il sommelier Gianluca Castellano “l'abbinamento non è solo tecnica: è anche emozione. Quindi bisogna concentrarsi soprattutto sugli abbinamenti che sorprendono recuperando anche l'importanza dell'aroma e della contrapposizione per arrivare a toccare anche il cuore”.
C.d.G.