In controtendenza alla fuga dei giovani al Sud si registra una storica corsa alla terra per 18 mila under 40 che vedono nel ritorno in campagna l'unica possibilità di rilancio rispetto alle previsioni sul forte rallentamento dell'economia nelle regioni meridionali.
E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione della presentazione dei nuovi dati Svimez secondo i quali in questi territorio ci sarà un sostanziale dimezzamento del tasso di sviluppo nel giro di due anni senza politiche adeguate. Un allarme sullo squilibrio tra Nord e Sud che trova una prima risposta nel fatto che sui 30mila giovani under 40 che nel 2016/2017 hanno presentato in Italia domanda per l'insediamento in agricoltura dei Piani di sviluppo rurale (Psr) dell'Unione Europea, ben il 61% è concentrato nel Meridione e nelle isole. Si tratta di un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale, con il mestiere della terra che non è più considerato l'ultima spiaggia di chi non ha un'istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per giovani generazioni istruite e con voglia di fare tanto.
L'agricoltura nel Mezzogiorno è oggi capace di offrire prospettive di lavoro sia a chi vuole intraprendere con idee innovative sia a chi vuole trovare una occupazione anche temporanea. Il rilancio del Sud passa dunque dalla capacità di riuscire finalmente a sfruttare le risorse culturali e paesaggistiche e ambientali che offrono enormi opportunità all'agricoltura di qualità, all'enogastronomia e al turismo. Un nuovo modello di sviluppo che passa dalla valorizzazione della distintività del territorio come hanno dimostrato di saper fare le moltissime nuove imprese condotte da giovani nate nel settore agricolo. Per sostenere gli aspiranti colleghi imprenditori, i giovani della Coldiretti hanno costituito anche una speciale task force che opera a livello territoriale nel Sud e nelle Isole con tutor, corsi di formazione e consigli per accesso al credito.
C.d.G.