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Scenari

Il Portogallo rinuncia al Nutriscore

29 Maggio 2024
Nutriscore Nutriscore

Il Portogallo rinuncia al Nutriscore. José Manuel Fernandes, nuovo ministro dell’Agricoltura e della Pesca del paese, ha confermato che l’adesione al Nutriscore da parte del Portogallo sarà revocata. 

Il provvedimento adottato dal precedente governo – ha annunciato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, a margine del Consiglio dell’Agricoltura e della Pesca in corso a Bruxelles – sarà annullato con atto giudiziario o verrà revocato.  “Una vittoria del sistema Italia che tutela la qualità e il vero accesso alla trasparenza delle persone che acquistano e consumano” ha detto il ministro.

“Il sistema Italia ha contrastato da sempre il Nutriscore, un’etichetta condizionante e non informativa, non utile alla trasparenza, ma che indirizza verso alcuni prodotti, spesso iper-trasformati rispetto a prodotti di qualità che noi consideriamo eccellenze” ha ricordato Lollobrigida.

“La notizia che il Portogallo non applicherà la norma sul Nutriscore, riferita dal ministro Lollobrigida, è molto importante” ha commentato il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino. “In primo luogo – ha aggiunto – perché riporta l’unità tra i Paesi del Mediterraneo su questo tema, in secondo perché conferma il progressivo arretramento del Nutriscore in tutta Europa. Negli ultimi mesi, infatti, in Francia e in Germania alcuni importanti marchi hanno deciso di non esporre più l’etichetta a semaforo, mentre in Svizzera, dopo che entrambi i rami del Parlamento si sono espressi per limitare ‘gli effetti problematici del Nutriscore’, anche la più grande catena di distribuzione e il principale fornitore di prodotti lattiero-caseari hanno abbandonato il sistema francese. Considerato che la Spagna ne ha da tempo bloccato l’adozione e che in Romania il Nutriscore è vietato per legge poiché ingannevole per i consumatori, crediamo che i tempi siano maturi affinché l’Europa decida di orientarsi su modelli meno fallaci e discriminatori, capaci di indurre realmente i cittadini a seguire diete più sane e bilanciate”.