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Scenari

Il freddo mette in ginocchio l’olivicoltura: “Produzione 2018 più che dimezzata”

11 Aprile 2018
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Freddo, vento, pioggia e con le gelate da Nord a Sud a febbraio che hanno provocato danni stimati in circa un miliardo di euro dal Consorzio Nazionale degli Olivicoltori (Cno), Unasco e Unapol, sono ora gli olivicoltori che guardano con preoccupazione alla prossima campagna di raccolta delle olive, in netto calo dalla Liguria alla Calabria, e quasi dimezzata in Puglia. 

Il gelo intimorisce anche i consumatori di olio extravergine Dop per il rischio di un futuro rialzo dei prezzi per il calo di produzione nazionale di oro verde a qualità certificata. Dopo l'ondata di freddo anomalo che si è abbattuta sull'Italia, l'olivicoltura italiana è in ginocchio, sottolineano le organizzazioni di rappresentanza agricola. Pochi i territori immuni: in aree a forte vocazione per la produzione dell'olio il monitoraggio registra ulivi seriamente danneggiati, cascola delle gemme, defogliazione. Raccolti futuri compromessi in gran parte degli uliveti dalla Liguria alla Calabria, passando per Toscana, Lazio e Campania. Particolarmente colpita è la Puglia, nella zona compresa tra le province di Bari e Barletta, Andria, Trani, che vedrà una riduzione superiore al 50% della produzione olearia nella prossima campagna. ''La situazione è drammatica, molto più grave di quanto si potesse immaginare – sottolineano i Presidenti Gennaro Sicolo (Cno), Luigi Canino (Unasco) e Tommaso Loiodice (Unapol) – sui territori i danni sono davvero spaventosi”. Il clima impazzito del 2018, secondo Coldiretti, ''ha spaccato la corteccia, bruciato le gemme e spogliato dalle foglie almeno 25 milioni di piante di ulivo dalla Puglia all'Umbria, dall'Abruzzo sino al Lazio con danni che, a seconda delle aree, incideranno tra il 15% e il 60% della prossima produzione''. I rappresentanti della produzione olivicola nazionale chiedono pertanto l'attivazione di tutte le misure possibili a sostegno degli olivicoltori seriamente colpiti dalle gelate, a partire dalla richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale nelle zone maggiormente interessate su tutto il territorio nazionale. Cno, Unasco e Unapol auspicano inoltre la sospensione degli oneri previdenziali a carico delle aziende agricole colpite e la sospensione dei rimborsi delle rate di mutui e prestiti agrari. ''Il Ministero dell'Agricoltura ed il prossimo governo – concludono Cno, Unasco e Unapol – si attivino per programmare un concreto supporto all'olivicoltura nazionale”. 

Maria Giulia Franco