Il vino bianco del Consorzio Tutela Custoza è anche “Riserva”, presentato al Vinitaly 2024. La denominazione si estende nei nove comuni intorno alla culla del Risorgimento italiano tra la città di Verona e il lago di Garda. Sono quindi compresi in tutto o in parte i territori dei comuni di Sommacampagna, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio, Peschiera del Garda, Lazise, Castelnuovo del Garda, Pastrengo, Bussolengo e Sona.
Il nuovo bianco è presentato come contemporaneo, versatile e generoso, specchio del suo territorio. “La missione del Consorzio – dice la presidente Roberta Bricolo a Cronache di Gusto – è far conoscere il suo valore”.
Tra le colline moreniche viene coltivato un blend di uve autoctone della varietà Garganega, insieme a Cortese, Trebbiano e Trebbianello. Proprio il territorio conferisce al vino bianco un carattere di freschezza e piacevolezza di bevuta.
Nei 1.400 ettari vitati lavorano i 72 soci vinificatori: sono comprese grandi cooperative ma anche aziende di famiglia e piccoli produttori. Ogni anno vengono prodotte 11 milioni di bottiglie, con mercato di riferimento l’Italia e come primo mercato export la Germania.
La Riserva è stata introdotta nel disciplinare di produzione nel 2019 come punto di arrivo di un percorso di conoscenza e di studio di ricerca da parte di tutti i produttori. Un lavoro di indagine sul potenziale del terroir e la possibilità di invecchiamento: così nasce la varietà che insieme al Superiore, è al vertice della piramide qualitativa della denominazione.
“Questa – dice ancora la presidente – è l’occasione perfetta per spostare il focus dal prodotto al produttore e raccontare la filosofia. Abbiamo al nostro interno una filiera molto diversificata. Questo vuol dire che abbiamo prodotti adatti anche a diversi target e interpreti di questo territorio”.
Roberta Bricolo è certa che la vicinanza alla città di Verona possa essere importante per far conoscere il territorio: “Alcune nostre zone sono facilmente raggiungibili perché a 15 chilometri dalla città. Si tratta di luoghi ancora incontaminati dal turismo di massa, in cui si possono godere delle esperienze trasversali, dagli amanti dello sport a chi ama l’enoturismo”.
Il territorio è infatti il luogo ideale per lunghe passeggiate solitarie, oppure per qualche giro in bicicletta, tra i filari di quelle viti che poi trovano in cantina la loro espressione più vera. Sono facilmente percorribili itinerari a piedi, in bicicletta (o e-bike) e a cavallo, alla scoperta dei territori delle Terre del Custoza e della sua denominazione, del percorso del Tamburino Sardo (personaggio del Risorgimento Italiano la cui vicenda eroica, che fu narrata da De Amicis nel libro Cuore, è fortemente legata a questi luoghi) o dei luoghi storici teatro delle battaglie risorgimentali del 1848 e 1866, tra cui il suggestivo Ossario di Custoza.