I vini di Baglio di Pianetto nella “cattedrale” del lusso milanese per l’Expo 2015. Una partecipazione veramente esclusiva quella dello chateau siciliano del conte Paolo Marzotto che, assieme alle più celebri cantine del mondo, sarà nella carta dei vini della Gallery Wine Experience di piazza Duomo, 21, a Milano, l’elegante sede del primo Club dei Commissari Expo e tempio di culto dedicato alle eccellenze enologiche.
L’esperienza della galleria del vino, nel cuore storico del capoluogo, accanto all’entrata della Galleria Vittorio Emanuele II ed affacciata sul salotto cittadino, è un format a sette stelle dove gli appassionati ed esperti potranno conoscere e degustare il non plus ultra del Made in Italy. Una vetrina internazionale, dunque, concepita per promuovere le migliori produzioni italiane ai milioni di visitatori attesi in occasione dell’Esposizione Universale, tra cui ospiti speciali, players mondiali e rappresentanti di governo da tutti i Paesi del mondo.
Prima, durante e dopo l’Expo 2015, Baglio di Pianetto sarà presente con due dei suoi vini più simbolici, il “Cembali” e l’ “Agnus”, tra le 1.000 cantine selezionate che si troveranno in diversi luoghi della location milanese, concepita come club dei commissari dei World Expo. Le etichette entreranno dunque nelle carte dei vini della terrazza Duomo 21, al primo piano dell’omonimo civico; al wine temple al secondo piano, ambiente moderno e raffinato, che funzionerà da banca vino e spazio per eventi; al ristorante La Sinfonia e all’hotel Seven Stars con servizio in camera 24 ore su 24. Inoltre spazi virtuali dedicati promuoveranno i vini nella rete ed in modalità interattiva: sito internet, social networks, Google glasses e un’app.
Baglio di Pianetto sarà presente con il Cembali, 100% Nero D’Avola, che esprime pienamente le caratteristiche della più importante varietà di uva rossa della Sicilia, e l’Agnus, il prodotto della passione del Conte Paolo Marzotto per la sua terra, un Riserva 2010, che riporta in etichetta solo la firma del suo fondatore e l’annata, senza indicazione della denominazione e scheda tecnica, a dimostrazione che “le emozioni non si possono codificare”.
Elisa Costanzo