di Irene Marcianò
Sagna distribuisce i vini di Palmento Costanzo.
L’accordo siglato alcune settimane fa suggella due cose. Da un lato il desiderio dei Sagna di ampliare il loro portafoglio clienti con l’inserimento di realtà nazionali di una certa qualità. E d’altra parte se distribuisci Romanée Conti non ti puoi accontentare. Dall’altro la necessità per una cantina giovane di affrontare le sfide commerciali affidandosi a un nome che offre garanzie di alto livello consentendo così al produttore di dedicarsi molto di più agli aspetti produttivi, all’accoglienza in cantina e all’export. Leonardo e Carlo Alberto Sagna spiegano bene cosa è oggi la loro azienda: “Siamo una realtà familiare fondata nel 1928 dal nostro bisnonno, negli anni ci siamo specializzati nella distribuzione e importazione di vini, Champagne e distillati, la maggior parte provenienti dalla Francia, ma da una decina di anni abbiamo cominciato anche a distribuire prodotti italiani perché crediamo che ci sia sul mercato italiano spazio per prodotti italiani di qualità con produzioni di nicchia. I nostri marchi più conosciuti e rinomati sono Champagne Louis Roederer e Romanée Conti, in Italia abbiamo aggiunto di recente Querciabella e Canalicchio di Sopra in Toscana e adesso Palmento Costanzo in Sicilia assieme ad Hauner, azienda storica di Salina”. Per Palmento Costanzo, che esporta fuori dall’Italia il 50 per cento della produzione, oggi stimata in circa 100 mila bottiglie, l’accordo commerciale apre prospettive importanti. “L’incontro con la famiglia Sagna – dice Valeria Agosta Costanzo – non poteva renderci più felici, è una storica azienda che sin dalla sua fondazione ha coniugato qualità e rigore nella selezione dei vini con autenticità e serietà. Da subito hanno colto e condiviso lo spirito e la filosofia sui quali si fonda Palmento Costanzo: la sartorialità nella produzione del vino, l’artigianalità, il rispetto del territorio, la sostenibilità. Valori apprezzati dall’azienda Sagna a cui teniamo molto. Come azienda nata ai piedi dell’Etna poi, siamo consapevoli di portare avanti non solo una personale visione ma anche quella di un territorio fertile e ricco di biodiversità, elementi che per noi rappresentano una forte identità e valore. Sappiamo poi, che l’Etna esercita un grande fascino, e tutto questo aiuta molto”. Aggiunge la produttrice etnea: “E ci piace pensare che il nostro lavoro, lento e costante, sempre rivolto al raggiungimento della più alta qualità possibile, abbia prodotto risultati tangibili, dal mercato e dal team altamente professionale come quello di Sagna. Ci impegnano quotidianamente affinché i vini di Palmento Costanzo siano sempre più conosciuti e consumati in Italia”.
Carlo Alberto e Leonardo Sagna spiegano che oggi i vini italiani rappresentano un quarto del loro portafoglio clienti e il 10 per cento del fatturato. “C’è ancora spazio ovviamente – spiegano i titolari dell’azienda – soprattutto per le cantine di medie dimensioni, che non hanno una grande quantità di bottiglie tale da permettersi una rete commerciale, perché negli anni passati tutte le cantine avevano una rete commerciale, ma non si rendevano conto di quanto fosse complicato e costoso gestirla. Oggi il produttore si rende conto di queste difficoltà e comprende che affidarsi ad una distribuzione risolve tantissimi problemi e soprattutto gli permette di occuparsi di quello che gli piace, cioè produrre vino, lavorare in vigna e in cantina e non doversi occupare di questioni commerciali, logistica, spedizioni…”. E l’Etna? “Ha sicuramente il suo grande appeal – dicono ancora i Sagna – Noi osserviamo i movimenti del mercato, i vini, le tendenze, gli interessi, ma basiamo tanto il nostro lavoro sul rapporto personale. Abbiamo avuto modo di entrare in contatto e conoscere la famiglia Costanzo, persone meravigliose che ci hanno conquistato prima ancora di assaggiare i loro vini. Questa per noi è una parte veramente importante del nostro lavoro, lavorare con persone professionali, simili a noi e che hanno la nostra stessa visione e i nostri stessi obiettivi. Poi se i vini, come in questo caso, sono anche buonissimi, è tutto perfetto per creare la sinergia”.