E tra le new entry all’interno della federazione, anche tre cantine siciliane: Fenech, Spadafora e Tenuta Enza La Fauci
(Nella foto, Francesco Spadafora e Matilde Poggi)
Uno spazio di 280 metri quadrati all’interno del padiglione 8 del prossimo Vinitaly, in programma a Verona dal 22 al 25 marzo 2015 tutto riservato ai vignaioli indipendenti che fanno parte della Fivi. Ecco la novità che anticipa la redazione di Cronachedigusto.it.
Si tratta del completamento di un lavoro che la Fivi e Verona Fiere portano avanti da circa due anni e che, seppur non ancora definita nei dettagli, è ormai in dirittura di arrivo. La Fivi, nel suo spazio, sistemerà tra 60 e 70 aziende. E, secondo i bene informati, qualche azienda sta rinunciando ai suoi spazi all’interno del Vinitaly per “accaparrarsi” un posticino all’interno dello spazio targato Fivi. Questo vuol dire tanto in termini di importanza della Federazione, che ha sempre più un peso specifico all’interno del mondo del vino italiano. Un’importanza sempre più crescente e che non può essere ignorata dal polo fieristico del vino tra i più importanti d'Europa. Ne è anche una prova l'evento che ha organizzato la Fivi a Piacenza, il loro principale evento che si tiene l'ultimo fine settimana di novembre e che ha visto la partecipazione di ben 265 aziende (ma almeno un'altra trentina sono rimaste fuori per mancanza di spazio) e un pubblico di circa 3.000 persone in due giorni. Una bella occasiome anche per stringere contatti con il resto del mondo, anche commerciali, come spiega con una punta di soddisfazione Matilde Poggi, l'energica presidente della Fivi.
Tra le new entry della Fivi (le 850 aziende associate ad oggi per la maggioranza si trovano da Roma in su), ci sono anche tre aziende siciliane: la Fenech, Tenuta Enza La Fauci e la cantina di Francesco Spadafora, che serve a rafforzare la presenza del Sud all’interno della federazione.
“Sono molto contento di entrare a far parte della Fivi – ha detto Spadafora -. Nell’evento di Piacenza ho trovato il vero mondo agricolo del vino, ho sentito l’anima del vero vignaiolo. Basta con quel mondo del vino fatto di giacche, cravatte e puzze sotto il naso”.
C.D.G.