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Scenari

“I punteggi ai vini? Una forzatura”

15 Luglio 2024
Calici di vino Calici di vino

Dare per forza dei punteggi ai vini è una pratica sicuramente utile per i lettori, che si ritrovano sintetizzato in un semplice numero una serie di considerazioni talvolta difficili da spiegare in poche righe. Però è anche una forzatura. Rendere quantitativo, con un numero, ciò che è qualitativo, è un’operazione tale da fare rabbrividire qualunque studioso di filosofia e di epistemologia in particolare. È una specie di quadratura del cerchio, impossibile da eseguire con precisione assoluta. Siamo perciò in un campo del tutto empirico, con grandi componenti di soggettività, che rendono l’assegnazione di un punteggio a un vino qualcosa di utile per la comprensione immediata, ma del tutto priva di canoni scientifici reali.

A me la cosa è sempre stata chiarissima. Lo è meno da parte di quei critici, ma anche di quei lettori, che tendono a dare un valore fideistico, quasi magico, all’assegnazione di punteggi numerici, credendoci in modo ingenuo. Nella migliore delle ipotesi, invece, è solo una sintesi che aiuta a capire alcuni aspetti, ma che dipende moltissimo dalle convinzioni e dai gusti di chi poi quelle valutazioni le esprime. La cosa si può, solo in parte, limitare con l’uso di panel di assaggiatori addestrati, ma di certo non si potrà mai raggiungere la replicabilità e l’oggettività assolute delle valutazioni.

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