La filiera dell’olio di oliva italiana chiede al Parlamento di intervenire sul Governo perché metta a disposizione del settore olivicolo maggiori risorse per il rilancio dell’olivicoltura scindendo l’argomento Piano Olivicolo Nazionale dall’emergenza Xylella.
In particolare la filiera ha chiesto di incrementare la dotazione finanziaria per il triennio 2015-2017, facendo ricorso al Fondo per gli interventi strutturali di politica economica (Fispe). Fondo istituito per agevolare il perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, che presenta una dotazione pari a 271,7 milioni per il 2015, a 415 milioni per il 2016 e a 314,4 milioni per il 2017.
È quanto emerge dai lavori dell’audizione parlamentare in Commissione Agricoltura della Camera che ha ricevuto i rappresentanti della filiera dell’olio di oliva per un’audizione sul testo del decreto legge 5 maggio 2015, n. 51. Il testo reca disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali.
Nella nota congiunta la filiera ha chiesto interventi per il varo di un piano strutturale per il recupero degli impianti in stato di abbandono; incentivi a copertura dei costi per mancato reddito e per manutenzione; intervento straordinario per una politica di credito agevolato per le imprese olivicole; una misura dedicata allo sviluppo di nuovi ed efficienti centri di stoccaggio; miglioramento della qualità del prodotto, anche attraverso un sostegno della ricerca; potenziamento della promozione e comunicazione per l’olio extra vergine; politica di valorizzare di tutti gli sbocchi produttivi.
A questi punti già contenuti nel documento congiunto del 6 maggio scorso la filiera ha chiesto alla Commissione Agricoltura un impegno preciso anche per il recupero delle cultivar nazionali di olive da mensa che da olio. Il sostegno delle attività di ricerca ai fini del miglioramento della coltura oleicola; un intervento straordinario per l’olivicoltura paesaggistica e per la difesa dal dissesto idrogeologico al fine di rilanciare l’olivicoltura marginale a rischio abbandono facendo ricorso a finanziamenti previsti per le misure agroambientali.
C.d.G.